«La nuova maturità solo nel '99 »
Cortei degli studenti a Roma e in altre città anche contro le nuove norme. Oggi la decisione a Palazzo Madama Cortei degli studenti a Roma e in altre città anche contro le nuove norme. Oggi la decisione a Palazzo Madama «La nuova maturità solo nel '§9 » Vince la protesta, e il Senato si adegua ROMA. Sarà il '99 a diplomare gli studenti col nuovo esame di maturità. Una stagione di severità, con tutte le materie dell'ultimo anno, che non dovrebbe toccare, però, chi affronterà la prova nell'estate '98. Il Senato oggi deciderà in aula se licenziare il testo e comunque sembra orientato a chiedere uno slittamento dei tempi dell'entrata in vigore della nuova maturità prevista dal disegno di legge di riforma. Da parte sua il ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer accetterà il verdetto di Palazzo Madama ma commenta perplesso: «Ai miei tempi, gli esami erano molto più duri: io ho portato tutte le materie». Ma non è semplice per il ministro contrapporsi agli studenti infuriati e soprattutto a un fronte del «no» al nuovo esame subito di cui fa parte, anche, L'Osservatore Romano. Per il giornale del Vaticano, comunque vada, «resta incomprensibile questa corsa all'ultimo giorno, addirittura all'ultimo minuto, per fare passare una riforma che attende da trenta anni». Protestano in tutta Italia gli studenti per le nuove regole: una commissione formata per metà da membri interni e per metà da esterni, tutte le materie dell'ultimo anno, valutazione finale espressa in centesimi con la sufficienza a 60. Ieri ci sono stati cortei in tutta Italia. A Roma da destra e da sinistra si sono riversati per le strade. Cortei separati ma con lo stesso obiettivo. Una manifestazione è stata promossa dal cdu davanti al Senato. Mentre gli studenti di destra si sono dati appuntamento a pochi metri da Palazzo Chigi e la sinistra si è riunita a piazza Esedra. Dal Cdu denunciano il tentativo delle forze dell'ordine di boicottare la protesta. «La sinistra appena diventata governo - accusano i deputati Marinacci, Delfino e Volontà - rinnega se stessa e ha paura delle stesse piazze che per anni ha occupato fomentando le masse». Pochi, forse un migliaio, gli studenti della destra coordinati dalle formazioni «zero in condotta» e «azione studentesca». Protestano oltre che per l'immediata entrata in vigore del nuovo esame anche per le commissioni esaminatrici, per prova scritta indefinita e per i criteri di valutazione poco chiari. «Tutto questo non ci sta bene», hanno gridato con i loro slogan prima in un sit-in e poi in un corteo fino a piazza del Popolo. Dalle due organizzazioni di destra è partita anche una petizione contro il riordino dei cicli scolastici, il libro di testo obbligatorio, e i tagli ai finanziamenti all'istruzione. Da sinistra invece gli studenti dell'Uds - unione vicina ai sindacati - chiedono al Parlamento ili «non cambiare le regole del gioco a partita avviata». Centinaia di scuole, annuncia l'Unione degli Studenti, sono in agitazione in tutta Italia con manifestazioni, assemblee, autogestioni e si prepara una mobilitazione nazionale per il 16 ottobre, quando l'Italia sarà attraversata da 130 cortei in altrettante città. «Maturità: me lo dovevi dire prima», è lo slogan trainante della manifestazione che ha raccolto circa diecimila giovani. Al termine una delegazione ha incontrato alcuni senatori della sinistra democratica e dei verdi ai quali ha chiesto che venga presentato in Senato un ordine del giorno per «il congelamento», per un anno, del nuovo esame di maturità. Ma non è l'unico problema portato in piazza. Gli studenti criticano la commissione d'esami per metà interna e per metà esterna. «Con l'autonomia degli istituti - spiegano - ci saranno piani di studio diversi e uno studente ha diritto ad essere giudicato dai professori con i quali ha lavorato». Dunque gli studenti si ribellano. E anche se la «Pantera» non ruggisce come un tempo è riuscita a convincere un fronte trasversale di senatori, dal Polo all'Ulivo, a dar voce alle sue richieste tanto che sono arrivati in commissione Pubblica Istruzione un gran numero di ordini del giorno che invitano l'esecutivo a far entrare in vigore i nuovi esami non da questo anno scolastico) già iniziato, ma dal prossimo. Non si cambiano le regole del gioco durante la partita. [r. r.] Con il fronte del no si schiera anche il Vaticano Il ministro Berlinguer «Mi rimetto alle scelte del Parlamento» Il corteo degli studenti per le vie di Roma Sopra, il ministro Berlinguer
Persone citate: Berlinguer, Luigi Berlinguer, Marinacci, Volontà
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