Total in Iran
Total in Iran Total in Iran E'guerra Usa-Francia WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Stiamo ancora studiando i dettagli dell'accordo - dice il portavoce della Casa Bianca Mike McCurry -. E ci vorrà un bel po' per valutarlo nel suo insieme». Nella battaglia tra Washington e Parigi sul contratto da 2 miliardi di dollari firmato dalla Total e dall'Iran, gli Stati Uniti decidono di prendere tempo, di smorzare i toni, di non prestare troppo il fianco alle accuse virulente che giungono d'Oltreoceano. L'obiettivo dell'amministrazione è chiaro: evitare che quest'ultimo episodio scateni quella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l'Europa che tutti temono e che pure è sempre sul punto di scoppiare. Ma la legge americana - la legge D'Amato - è altrettanto chiara. Impone sanzioni contro qualsiasi azienda straniera che firmi accordi superiori ai 20 milioni di dollari con l'Iran o la Libia. L'amministrazione Clinton è sotto forte pressione del Congresso repubblicano perché faccia scattare le sanzioni. Ma la legge offre la possibilità al Presidente di prendere fino a tre mesi di tempo per cercare di trovare una soluzione con il Paese della compagnia in questione, in questo caso la Francia. Quello con Parigi rischia però di rivelarsi un dialogo tra sordi. Il premier francese Lionel Jospin ha già alzato il tono della polemica, aggiungendo alla protesta anche un accento nazionalista: «Sono orgoglioso di quell'accordo», ha detto in televisione. «Le leggi americane sono per gli Stati Uniti, non per la Francia. Non possiamo accettare l'idea che gli americani facciano leggi per l'intero pianeta. Se lo facessimo il pianeta cambierebbe. E noi non saremmo l'antica nazione indipendente che siamo». In questa sfida agli Stati Uniti, la Francia sa di poter contare sul pieno appoggio di Bruxelles. La Commissione Ue ha già dato il suo sostegno all'accordo firmato da Total, che ha messo insieme un consorzio internazionale per lo sfruttamento di immensi giacimenti iraniani di gas naturale. «Questa è una decisione commerciale autonoma che la compagnia francese è perfettamente autorizzata a prendere in base alla legge», ha commentato Leon Brittan, commissario per il commercio estero e uomo di punta dell'Unione europea nella guerra d'attrito con gli Stati Uniti. I rapporti commerciali tra le due sponde dell'Atlantico erano già state messe a dura prova dalla controversa legge HelmsBurton, che mira a punire gli investimenti a Cuba. Nei mesi scorsi si era aggiunto lo scontro sulla mega-concentrazione Boeing-McDouglas nell'industria aeronautica. Ma la battaglia sulla legge D'Amato ha il potenziale per diventare molto più esplosiva, non fosse che per gli enormi interessi che gravitano attorno a petrolio e gas naturale. Non solo: promette di acuire i forti contrasti che già esistono tra Washington e Te capitali europee sul modo migliore di gestire i rapporti con Baghdad e soprattutto con Teheran, la. d.r.]
Persone citate: Clinton, D'amato, Francia Washington, Leon Brittan, Lionel Jospin, Mike Mccurry
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