«L'Islam non è nato a Kabul»

«I/Islam non è nato a Kabul» Dopo l'attesto prosegue la missione: «L'Occidente non stia a guardare» «I/Islam non è nato a Kabul» La Bonino: i Taleban opprimono la popolazione BRUXELLES DAL NOSTRO INVIATO «Una breve, ma istruttiva missione sul campo», dice Emma Bonino dopo il suo secondo giorno in Afghanistan, questa volta nella zona Faizabad, controllata dall'Alleanza del Nord, i nemici dei Taleban fondamentalisti che lunedì l'avevano arrestata nell'ospedale femminile di Kabul. «Qui - ha detto la commissaria europea ieri sera ad Islamabad - è necessario che l'aiuto umanitario resti almeno al livello di oggi». L'Unione europea è la prima donatrice di aiuti agli afghani: 200 milioni di dollari negli ultimi due anni per assistenza medica, alimentare e sminamento di territori. La commissaria per gli interventi umanitari torna a Bruxelles con un messaggio da affidare alla Comunità europea: «L'Afghanistan deve ritornare in cima all'agenda internazionale. La pace non viene da sola e nessuna soluzione militare potrà dare una pace durevole. Le radici dei problemi sono politiche e dunque c'è bisogno di una soluzione politica che coinvolga gli interessi regionali e gli interessi esterni a quell'area». Questo è quanto la Bonino riferirà ai ministri degli Esteri europei nei prossimi giorni. Ben sapendo che la questione è complicata, gli interessi economici (oleodotti e gasdotti in costruzione dall'Asia ex sovietica) sono micidiali e mondiali, come sempre la questione dei diritti umani passa in secondarissimo piano. L'arresto della Bonino e della sua delegazione è stato uno scandalo utile per far capire come si vive laggiù, donne e anche uomini. Ieri sera ad Islamabad Emma Bonino l'ha ricordato come un «incidente» dovuto a un malinteso tra cameramen e fotografi che riprendevano immagini al¬ l'interno dell'ospedale femminile e le autorità religiose: «Non voglio ulteriormente drammatizzare». Ma quel fatto ha rivelato a quali tipi di violenza e di arbitrio sono sottoposti quotidianamente la popolazione di Kabul e il personale delle organizzazioni umanitarie che pure si trovano là per aiutare: «Controlli casuali e arresti arbitrari fanno parte della vita di ogni giorno, come le percosse pubbliche per chi non rispetta i codici di abbigliamento, persino la lunghezza della barba prescritta dai Taleban». Emma Bonino non ha dubbi: «Lo stile di vita imposto dai Taleban è considerato oppressivo e abusivo da tutti coloro che non condividono la loro cultura religiosa. Compresa la maggioranza della popolazione di Kabul». E si tratta di una violazione dei diritti umani e delle convenzioni umanitarie, perché quelle prescrizioni non stanno scritte nel Corano: «L'Islam non è nato in Afghanistan. La comunità internazionale non può semplicemente guardare altrove mentre lì accade ciò che accade ogni giorno». Per il resto si può puntare tra i moderati che pure vi sono tra i Taleban e che tentano di dare al movimento una forma più ragionevole e più accettabile: «Un compito di proporzioni gigantesche». Ma la ricostruzione dell'Afghanistan ha bisogno di tutte le componenti etniche. E dell'aiuto internazionale, che almeno da parte europea, continuerà, [c. m.] Il commissario Ue Emma Bonino

Persone citate: Bonino, Emma Bonino