Telefoni, il Viminale «scheda» i cellulari

Protesta del Codacons: privacy violata Protesta del Codacons: privacy violata Telefoni, il Viminale «scheda» i cellulari II ministero delle Poste tranquillizza «Le conversazioni restano riservate» ROMA DALLA REDAZIONE «Ogni organismo di telecomunicazione deve rendere disponibili, anche telematicamente, al centro elaborazione dati del ministero dell'Interno gli elenchi di tutti i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile». La disposizione è contenuta in un decreto del presidente della Repubblica che entrerà in vigore il 6 ottobre prossimo. E l'annuncio ha già scatenato un mare di polemiche. Il governo riferirà domani alla commissione Lavori Pubblici del Senato a proposito del decreto. Lo ha detto il senatore Antonello Falomi: «Abbiamo chiesto al governo un chiarimento, perché nel regolamento di recepimento delle direttive europee non si parlava di questo decreto, né noi nel parere fornito abbiamo sollecitato niente di simile». Le società telefoniche dovranno, tra l'altro, rendere disponibili ed accessibili a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, su richiesta, le basi dei dati relativi agli elenchi pubblici dei propri abbonati al servizio di telefonia vocale, «anche al fine di consentire la realizzazione di elenchi telefonici generali». Altre norme regolano infine i rapporti con gli utenti, la protezione dei dati e la tutela della riservatezza delle comunicazioni, la conciliazione e la risoluzione delle controversie, la numerazione, la qualità dei servizi, la separazione contabile per alcuni servizi, le condizioni di accesso alla rete e la concessione delle licenze. I gestori di telefonia mobile, Telecom Italia mobile (Tim) e Omnitel, principali destinatari del decreto, preferiscono non commentare il pròwe dimento. «Abbiamo interessato il nostro ufficio legale», dicono alla Tim. «Non sono un giurista e quindi non posso dare risposte sulla privacy», ha risposto l'amministratore delegato di Omnitel, Silvio Scaglia: «Per noi la vita è semplice, quello che ci viene richiesto dobbiamo fare». Chi invece non ha alcuna intenzione di tacere è il Codacons, la principale organizzazione per la difesa dei consumatori, che già ieri aveva annunciato l'intenzione di denunciare il ministro delle Telecomunicazioni, Antonio Maccanico, ed oggi conferma la propria decisione: «Abbiamo in cantiere un ricorso al tar, una denuncia penale ed una al garante per la privacy», dice il presidente dell'organizzazione, Carlo Rienzi. «Questo prowedimento - continua Rienzi - va contro i dettati della Costituzione e concede un potere enorme per ledere i diritti dei cittadini. In Italia non è possibile avere segreti su nulla, neanche nel privato della propria abitazione». La messa a disposizione del ministero dell'Interno degli elenchi degli abbonati alla telefonia mobile «sarà operativa solo nel momento in cui entreranno in vigore i decreti delegati previsti dalla legge sulla tutela della riservatezza. Decreti a garanzia della privacy che dovrebbero essere emanati nel prossimo dicembre, precisa intanto il ministero delle Telecomunicazioni che in una nota ricorda come «dalla norma sono comunque esclusi i dati relativi al traffico delle comunicazioni personali».

Persone citate: Antonello Falomi, Antonio Maccanico, Carlo Rienzi, Rienzi, Silvio Scaglia

Luoghi citati: Italia, Roma