Prodi offre l'orario corto di Stefano Lepri

«Anticipiamo ilpacchetto Treu» Ma Rifondazione vuole le 35 ore Prodi offre l'orario corto «Anticipiamo ilpacchetto Treu» Ma Rifondazione vuole le 35 ore ROMA. «Non ci hanno nemmeno detto che cosa vogliono. Non c'è un pezzo di carta. Nulla» è lo sfogo di un tecnico governativo a metà pomeriggio. Tendendo la mano a Rifondazione comunista, il governo ieri ha offerto un decreto-legge immediato per favorire la riduzione dell'orario di lavoro. Correva voce che il Consiglio dei ministri potesse vararlo già stamattina, benché sui tavoli non ci fosse gran che di pronto. Ma i contatti non hanno fatto registrare alcun avvicinamento. Hanno anzi dato l'impressione che Fausto Bertinotti e i suoi di Rifondazione comunista non volessero neanche discutere. Unica richiesta pareva essere la riduzione obbligatoria, per legge, dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali entro il Duemila; nell'ipotesi che questo possa ridurre la disoccupazione. Ma fino a questo il governo non può spingersi. L'effetto sarebbe catastrofico da subito,' con una perdita di fiducia dei mercati finanziari e una rivolta degli imprenditori. Una mossa del genere non sarebbe nemmeno gradita ai sindacati, perché togH%. rebbe loro spazio di contrattazione. In ogni „_ . grande maggioranza degli economisti ritiene che non aumenterebbe l'occupazione. Fausto Bertinotti, ieri mattina, chiedeva «una legge di inquadramento della riduzione dell'orario, come quella che è in discussione in Francia». Bastava leggere i giornali francesi per apprendere che sabato scorso, al consiglio nazionale del partito socialista, il primo ministro Lionel Jospin ha escluso la riduzione secca a 35 ore dall'attuale durata di legge che è di 39, e ha evitato di menzionare una «loi cadre», una legge quadro. Il Cnpf (la Confindustria francese), che non si oppone a riduzioni caso per caso, ma non vuole la legge, ha forse per questo ritirato la minaccia di boicottare la grande conferenza nazionale sull'occupazione fissata per il10 ottobre. La prima offerta del governoFrodi è stata di anticipare con decreto le norme attuative di quanto era stato stabilito con11 «pacchetto Treu»: agevola¬ . zioni sui contributi a carico delle imprese per quattro fasce di orario di lavoro, in modo da rendere meno costosi gli orari corti. Nel disegno di legge finanziaria '98 i fondi a disposizione sono già previsti in aumento, 400 miliardi; si sarebbe potuto fare di più. La risposta è stata no. «Non cambia nulla», ha dichiarato il responsabile lavóro di Rifondazione comunista, Franco Giordano. Questi incentivi, si spiega nei ministeri, potranno rendere conveniente, agli imprenditori che vogliono assumere, di prendere qualche persona in più. In gran segreto, il governo ha provato allora a spingersi più avanti nelle offerte. Si è ipotizzato di rafforzare gli incentivi (maggiori contributi sociali a carico delle ore straordinarie, minori per le prima fascia di ore lavorative) o addirittura di collegarli alla contrattazione nazionale di categoria anziché a quella aziendale. Tanto che Lamberto Dini ha cominciato a preoccuparsi. «Sbaglia ha avvertito il ministro degli Esteri e leader. - .di ■Rinrldva^^ mento italiano - chi segue Rifondazione comunista su questa via. Si incoraggerebbero ancor più le nostre imprese a spostare i loro centri di produzione all'estero» distruggendo posti di lavoro invece eli crearne. Ma anche le nuove offerte non hanno smosso nulla. L'esperienza francese (di cui senz'altro si parlerà nell'imminente vertice tra i due governi, a Chambéry domani e venerdì), prova tra l'altro la grande difficoltà di trovare ricette efficaci in materia di occupazione e di orario di lavoro. Ministero del Lavoro e presidenza del Consiglio hanno studiato la legge Robien, il precedente tentativo fatto Oltralpe per aumentare l'occupazione attraverso riduzioni contrattate di orario: risulta un modestissimo effetto netto, 6 mila posti di lavoro in più, pur se in numerose situazioni di crisi aziendale si siano salvati posti che altrimenti sarebbero scomparsi. Stefano Lepri „_ . .

Persone citate: Fausto Bertinotti, Franco Giordano, Lamberto Dini, Lionel Jospin, Prodi, Treu

Luoghi citati: Francia, Roma