Parte la caccia ai pensionati d'oro di Gian Carlo Fossi

Parte la caccia ai pensionati (Poro Parte la caccia ai pensionati (Poro II Cer: senza privilegi salvati 22 mila miliardi ROMA. Parte la guerra alle «pensioni d'oro» all'insegna dell'armonizzazione dei diversi regimi previdenziali nel quadro della riforma del Welfare. E, subito, da un voluminoso dossier del Cer spunta una vasta gamma di privilegi, diversità ed anche abusi che, se fossero eliminati, consentirebbero risparmi per 2 mila 100 miliardi nel '98, 3 mila 300 miliardi nel '99, 4 mila 500 nel 2000, 5 mila 700 nel 2001 e 6 mila 900 nel 2002. In tutto, nel quinquennio, 22 mila 500 miliardi di tagli alla spesa previdenziale in modo strutturale, che si aggiungerebbero alle economie previste dalle deleghe già attuate per i telefonici, gli elettrici, i lavoratori dello spettacolo, i dirigenti industriali e così via. Dal dossier affiorano condizioni di favore che riguardano vaste categorie, come alcune categorie di pubblici dipendenti, i militari, i carabinieri, i poliziotti, gli appartenenti alla guardia di finanza, gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti. E si riscontra l'esistenza di particolari vantaggi per categorie più ristrette, ma emblematiche come i dipendenti della Banca d'Italia, i parlamentari, i dipendenti degli organi costituzionali (Camera, Senato, Corte Costituzionale), alti dirigenti di enti pubblici. Ma, un caso clamoroso richiama l'attenzione per le sue indubbie singolarità: i dipendenti della Regione Siciliana vanno in pensione con il 108,3% dell'ultimo stipendio rispetto a circa il 60% ottenuto dalla grande maggioranza dei lavoratori al momento di lasciare il servizio. Il loro assegno mensile unisce un duplice vantaggio, il 100% dello stipendio e l'8,3% derivante dall'interruzione di alcune trattenute. Ma, non è tutto: per effetto di una legge regionale molto generosa del giugno '88, la liquidazione dell'indennità di buonuscita (il Tfr del settore privato) viene corrisposta con un bonus fiscale così notevole da incappare nelle ire della Corte dei conti, che si è rivolta addi¬ rittura alla Corte Costituzionale per contestarlo agli amministratori siciliani insieme ad un nutrito pacchetto di illeciti ed abusi: dipendenti andati a riposo nonostante il blocco imposto a livello nazionale, pensioni liquidate in contrasto con la normativa generale introdotta dal governo Amato (penalizzazione per chi consegue il diritto al pensionamento anticipato con una anzianità contributiva inferiore a 35 anni), riconoscimento di anzianità che in realtà sonò fittizie e così via. Alla ricerca di risorse che permettano di attenuare la scure sulle pensioni di anzianità, CgilCisl-Uil premono perché la strada dell'unificazione dei regimi previdenziali sia imboccata subito e con decisione dal governo. «Bisogna correggere - osserva il leader della Cgil Sergio Cofferati - gli scostamenti rilevati rispetto ai risultati della Riforma Dini, introducendo correzioni al sistema. Queste dovranno riguardare il mondo del lavoro autonomo così come quello del lavoro dipendente. E, per quanto possibile, molto deve essere attuato nell'ambito dell'unificazione dei regimi pensionistici». Cisl e Uil sono d'accordo con questa impostazione, ma il segretario generale della Uil-pensionati Silvano Miniati mette in guardia dalla tentazione di marciare a pezzi e a bocconi. «Il governo - afferma - deve avere il coraggio di affontare il problema in blocco. Un processo così importante può essere accettato e sostenuto dai sindacati solo se l'unificazione delle regole coinvolga tutti, senza esclusione per nessuno, tanto meno per quelle categorie e quei gruppi di lavo- rat ori più influenti». Si tratta, così, di un'operazione veramente ardua, di un'autentica rivoluzione che va ad investire privilegi e condizioni di favore consolidati in tanti anni, ed ovviamente incontrerà fortissime resistenze. Nel mirino sono gli istituti qualificanti di ogni singolo regime: aliquote contributive, pensione di anzianità, pensione di vecchiaia, calcolo delle prestazioni, limite massimo della, retribuzione pensionabile, cumulo pensioni-reddito da lavoro, maggiorazione dei periodi di anzianità contributiva, prestazioni di invalidità. Gian Carlo Fossi Il ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Dini, Sergio Cofferati, Silvano Miniati, Tiziano Treu

Luoghi citati: Roma