Cgil, è guerra interna sulle pensioni

Prodi offre l'orario corto Il confronto rinviato ad oggi. Sotto accusa l'incontro del segretario con D'Alema e Marini Cgil, è guerra interna sulle pensioni Sabattini contro Cofferati: meglio un contributo di solidarietà ROMA. Anche Claudio Sabattini, come il Papa, cita «Blowin' in the wind» di Bob Dylan. «Quando il vento spira - dice il segretario della Fiom - bisogna rafforzare le radici». Ma a Bologna, con il Papa, c'era aria di festa mentre a Roma, in corso Italia, dove Sabattini parla, l'atmosfera è cupa: il direttivo della Cgil discute di Stato sociale, ovvero di interventi sulle pensioni, argomento che turba i sonni da mesi. E il richiamo alle radici è un monito a non dimenticarsi della base rivolto al segretario della Cgil, Sergio Cofferati che lunedì ha compiuto la grande svolta: ha infranto il tabù delle pensioni di anzianità (concesse per il numero di contributi più che per l'età) dichiarandole «toccabili». Apriti cielo: insorgono una parte della Fiom e una fetta della larga maggioranza saldandosi alle scontate critiche dell'opposizione interna, che pesa per il 15%, formata da Alternativa sindacale e dalla minuscola Area comunista e con legami con Rifondazione di Fausto Bertinotti. Sabattini prepara un documento contro i tagli alle pensioni di anzianità e chiede «un contributo di solidarietà a tutti i pensionati». Senza giacca e con larghe bretelle verdi sulla camicia celeste, tranquillo come se non avesse strattonato la Cgil, Cofferati incassa i colpi. Nell'oscura sala Giuseppe Di Vittorio, nel seminterrato della sede di corso Italia, si capisce che alla fine prevarrà il segretario, che lunedì ha messo in gioco la poltrona. Ma si nota anche lo strappo delle radici: non capita tutti i giorni che Cofferati perda «pezzi» fra i sostenitori, cioè fra i metalmeccanici e al Nord, soprattutto Lombardia ed Emilia. Lo scontro finale, cioè la conta dei voti, viene rinviato. Media Paolo Nerozzi, segretario della Funzione pubblica, per il quale si deve «evitare che la Cgil prenda ima posizione che finirebbe per impedire l'accordo unitario con Cisl e Uil». Così Fulvio ,Famoni, segretario del sindacato comunicazione Sic, sollecita un rinvio. La discussione si interrompe e viene rinviata alle 16 di oggi, dopo rincontro.: fra sindacati e governo previsto per le 10,30 e una riunione congiunta con Cisl e Uil. Voto rinviato, ma scelta fatta. Cofferati, che aveva tergiversato sulla questione previdenza, fa capire che non ci si può più sottrarre. Salutando Raffaele Minelli, segretario dei pensionati Spi, spiega: «Mia madre è pensionata, io sono un lavoratore del settore privato, mia moglie è dipendente pubblico e mio figlio è studente. La mia è una fami' glia tipo». In altre parole: conosco i problemi e anche io rischio i tagli. «Nelle parole di Cofferati c'è il coerente sviluppo della sua posizio ne dopo l'attesa dei risultati della ri forma del 1995», commenta Anto nio Pizzinato, che è stato segretario Cgil e ora è sottosegretario al lavoro. Ma perché Cofferati parla ora con il rischio di crisi di governo (che vuole evitare)? «Essendo militante da cinquanta anni - risponde Pizzinato - lo conosco bene, da quando ero ragazzo e conosco il rispetto dell'autonomia sindacale. Perciò la sua iniziativa non mi sorprende». Gli oppositori invece si stupisco no. «La mossa del segretario ci ha sconcertato», afferma Giorgio Cre maschi, segretario Fiom del Pie monte, per il quale «non c'è solo la strada del taglio alle pensioni di anzianità». Ma non sfuggono le motivazioni politiche: «Così si vanno a vedere le carte di Bertinotti», si compiace Antonio Panzeri, segretario milanese. «Si fa chiarezza», incalza il piemontese Pietro Marcenaro. I critici temono però che Cofferati si sia troppo esposto a favore del governo e del pds di Massimo D'Àlema. E nel seminterrato distribuiscono pacchi di fotocopie con la notizia data dall'Ansa dell'incontro avvenuto fra Cofferati, il segretario Cisl Sergio D'Antoni, D'Alema e il segretario del ppi Franco Marini (che ha invitato tutti a pranzo a casa sua). Circolano smentite sulla presenza di D'Antoni, ma l'incontro è vissuto come un complotto: «E' una caduta di stile», protesta Francesco Ferrara, segretario Fiom. «Una caduta di autonomia», aggiunge il toscano Andrea Montagni. En- trambi sono esponenti di Alternativa alla quale la maggioranza rinfaccia il flirt con Rifondazione. Mentre riceve i complimenti del presidente della Confindustria Giorgio Fossa, su Cofferati piovono i comunicati contro i tagli alle pensioni di anzianità: dalla Fiom di Trieste e del Trentino, da Mirafiori e Rivalta, da segretari regionali come il lombardo Nicola Nicolosi o l'emiliano Gabriele Zappaterra. Il segretario dei tessili Agostino Megale si affanna a spiegare che la proposta di Cofferati «difende gli operai» escludendo misure per chi svolge lavori usuranti, ha cominciato a lavorare giovane o è stato colpito nel 1995. «E' una proposta cruda ma rigorosa», dice Cesare Damiano, vicesegretario Fiom. «I problemi erano noti da tempo», taglia corto Guglielmo Epifani, segretario aggiunto della Cgil. Roberto Ippolito SI 1A SCEITA DI COFFERATI m a interventi sulle pensioni " di anzianità a interventi per chi svolge lavori usuranti o ha cominciato a lavorare molto giovane o è stato co pito dalla riforma del 1995 Sergio Cofferati, la sua proposta ha diviso la Cgil

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Lombardia, Rivalta, Roma, Trentino, Trieste