I libro intervista di Alberto Campo di Paolo Ferrari

Alberto Campo Alberto Campo Alberto Campo, torinese, critico musicale e conduttore radiofonico tra i più attenti e preparati, ha pubblicato «Fedeli alla linea: dai Cccp ai Csi. Una storia raccontata da Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni ad Alberto Campo», Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, pp. 144, lire 38.000. CCCP - Fedeli alla linea cercano batterista/a, militesente, scontroso, infaticabile per musica melodica emiliana e punk sovietico. Astenersi perdigiorno, buontemponi, batteristi rock». Così, sotto la voce «curiosità», Giovanni Lindo Ferretti, nato a Cerreto (Reggio Emilia) il 9 settembre 1953 e Massimo Zamboni, Reggio Emilia, classe 1957, descrivevano il progetto più originale del rock italiano Anni Ottanta in un'inserzione destinata a non sortire alcun effetto. Cccp-Fedeli alla linea. Li ricordiamo al Tuxedo, protagonisti di uno show mozzafiato, e ancora al Big, più grande, fino al Palasport, enorme e magnetizzato dalla loro performance ai tempi del flirt con Amanda Lear. Fatur e Annarella a disegnare scenari pazzeschi, Giovanni a «salmodiare» sulla musica scarna e terribilmente efficace di Massimo. Finito il sógno/incubo comunista, crollato quel muro di Berlino alla cui ombra i due emiliani si erano incontrati (mai era accaduto in Italia, guarda un po' il destino...), li ritroviamo oggi C.S.I. Come la post Unione Sovietica, come Consorzio Suonatori Indipendenti. Capaci di scalare le classifiche di vendita nel 1997, comunque. E' una storia che gli stessi protagonisti raccontano al giornalista torinese Alberto Campo, in un diluvio di parole che parte dall'infanzia di entrambi per giungere al lavoro odierno. Un'operazione esemplare, questo libro, per l'adeguatezza dello strumento scelto. Ci sono artisti su cui è indispensabile scrivere saggi, altri di cui occorre sviscerare i testi, ad alcuni va consegnata la penna perché si descrivano, con qualcuno la cosa migliore è lasciar perdere e ascoltare la musica. Nel caso di Ferretti & Zamboni, la formula non poteva essere più consona del racconto in prima persona. Da una parte, rende giustizia alle vicende umane e artistiche del duo, dall'altra strizza l'occhio al culto che si è consolidato in questi anni. Loro parlano, l'autore registra, sbobina, scrive. Emilia «paranoica», Berlino, Cccp, Islam, Csi, Bretagna, Dischi del Mulo, Mongolia. Anche il formato del libro evoca una sorta di atlante. Di luoghi, suoni e sentimenti. Oggi che suonano come C.S.I. e guidano i Dischi del Mulo, Ferretti e Zamboni rappresentano una delle poche rivincite possibili degli Anni Ottanta e una delle scommesse più sicure per il rock italiano del Duemila. Una storia a sé stante, ma al tempo stesso capace di investire intimamente centinaia di migliaia di italiani. Raccontata al momento giusto, quello della consacrazione, e forte di un ricco patrimonio fotografico. Al libro è allegato un compact disc intitolato «Tabula rara»: dura quasi 20 minuti e contiene tre brani poco noti dei Csi, compresa un'emozionante versionedi «Noi non ci saremo». Paolo Ferrari

Luoghi citati: Berlino, Emilia, Firenze, Italia, Mongolia, Reggio Emilia, Unione Sovietica