Inaugurazione di stagione con il pianista ungherese

UNIONE MUSICALE UNIONE MUSICALE SCHIFF RITROVA SCHUBERT Inaugurazione di stagione con ilpianista ungherese E I E così si ricomincia. L'Unione Musicale inaugura la I propria stagione concertistica (mercoledì 1° ottobre, Auditorium Rai, ore 21, serie dispari); e per farlo sceglie uno dei maggiori pianisti della generazione di mezzo - Andràs Schiff e un repertorio, quello sonatistico schubertiano, in gran parte ancora bisognoso di una giusta rivalutazione. Prosegue, dunque, per il secondo anno e si avvia alla conclusione il ciclo integrale delle Sonate per pianoforte di Franz Schubert: un ciclo che, come è stato notato nella passata stagione, iUumina in modo definitivo soprattutto la produzione giovanile del grande musicista austriaco, quella cioè messa in ombra dalla ben più imponente hederistica e ignorata per più di un secolo anche dai grandi interpreti; che al massimo si limitavano a riproporre in pubblico le composizioni della maturità. Eppure, proprio nel pianoforte, Schubert ha trovato fin dagli inizi il centro di gravità del suo mondo espressivo: sia perché la Vienna borghese dei primi decenni dell'Ottocento teneva in altissima considerazione lo strumento a tastiera e quanti lo praticavano; sia perché è proprio il pianoforte la matrice che A fianco il pianista Andràs Schiff che inaugura la stagione dell'Unione il l" ottobre Nellefoto sotto: il violoncellista Misha Maisky e Milva genera e sostiene il canto dei Seder. La prima e l'ultima creazione schubertiana, infatti, furono dedicate al pianoforte; ed è la tastiera la migliore testimone degli aneliti, dei fremiti e dei lamenti provenienti dalla fragile interiorità dell'Austriaco. Seguendo la consuetudine, Schiff immette nello stesso concerto titoli provenienti da tutte le fasi creative di Schubert: si parte infatti da un pregevole frammento, la Sonata in fa maggiore D 459, composta nell'estate del 1816, mai pubblicata durante la vita dell'autore e incompleta nei tempi Allegro moderato e Scherzo-Allegro; si prosegue con la Sonata tripartita in la minore op. 164 (D 537), scritta l'anno successivo e ricca di temi dalla grande suggestione; e si finisce con una pagina celebre, l'unica forse della serata, la sonata in la maggiore D 959. Composta insieme ad altre due nel settembre del 1828, quest'ultima opera mostra appieno le qualità pianistiche dello Schubert maturo: straordinaria ricchezza di varietà nelle armonie e nei ritmi, sviluppi tematici complessi, fascino dei timbri.. L'odierna musicologia mette in evidenza inoltre la presenza di strutture architettoniche che, funzionalmente al di- scorso, permettono l'incessante accavallarsi delle frasi melodiche. Di Schiff, quarantaquattrenne pianista ungherese, è già stata rilevata l'affinità per l'universo schubertiano: si presenta per la quinta e penultima volta al pubblico torinese per questa festa del bicentenario e non mancherà di stupire ancora per l'intelligenza interpretativa, equidistante dai luoghi comuni e dai colpi di testa; per la sono¬ rità accorta e gentile, capace di dare il giusto spessore al canto, senza travisarlo; per il generale senso della misura. Non è un caso che altre prestigiose sedi concertistiche, oltre a Torino, richiedano a Schiff la stessa performance: Amsterdam, Zurigo, Londra, Lucerna, Berlino e Tokyo. Ulteriori informazioni presso la segreteria dell'Unione Musicale, tel. 54.45.23. Alfredo Ferrerò IL CARTELLONE TAMBURI DEL BURUNDI, OISTRAK, UGHI, PERAHIA Dove eravamo rimasti? A Franz Schubert e alle sue Sonate. E proprio da Schubert si ricomincia, mercoledì 1° ottobre, per completare l'integrale con il pianista Andràs Schiff, iniziatasi nella scorsa stagione (la serie si completerà mercoledì 8). L'Unione Musicale vara così il cartellone 1997-98: una lunga serie di appuntamenti che annovera, come le precedenti, i massimi nomi del concertismo internazionale. Ecco ad esempio i musicisti che seguiranno a ruota a Schiff: i violinisti Gidon Kremer con il pianista Oleg Maisenberg e Igor Oistrak con Natalia Zertsalova; e poi i bambini del Tdlzer Knabenchor e, cambiando genere. Dee Dee Bridgewater in un omaggio a Ella Fitzgerald. E tutto questo soltanto nel mese di ottobre. Scorrendo il cartellone che accompagnerà i musicofili torinesi sino alla fine di maggio, è difficile trovare un appuntamento al quale rinunciare senza troppi rimpianti. Ecco per esempio, già ai primi di novembre, due concerti che più diversi non si potrebbe, eppure... Uno impegna il gruppo Nachtmusique, il cui programmatico nome dall'ibrida cittadinanza tedesco-francese è suffragato dalla presenza dei corni di bassetto, strumenti mozartiani e massonici per eccellenza che offrono intriganti promesse; l'altro cavalca il crescente interesse per il primitivo e propone i Suonatori di Tamburi del Burundi, che si esibiranno sul palco del Regio solitamente calcato da Aide e Rigoletti. Andando avanti a cercare, per esempio, i virtuosi di pianoforte, ecco Lilya Zilbersteln e Elisabeth Leonskaja, campionesse della tastiera, e più oltre i grandi nomi di Friedrich Guida e Murray Perahia, Luis Bacalov e Andrei Gavrilov, per non dimenticare il trentenne riminese Enrico Pace e il diciottenne torinese Gianluca Cascioli, che ormai è riduttivo definire semplici promesse. La presenza di Bacalov, in maggio, è legata a una serata dal titolo «Intorno al tango» e ha un antecedente in gennaio con Milva e l'Orchestra di Padova e del Veneto, impegnate a celebrare la memoria artistica di Astor Piazzolla. Le contaminazioni proseguono con le trascrizioni per quattro mani di Lennon, Rota e altri a beneficio del duo pianistico formato da Pinuccia Giarmanà e Alessandro Lucchetti, e con Elvis Costello (voce e chitarra) accostato al pianista Steve Nieve in «The acoustic tour». Il Novecento troverà una interprete d'eccezione in Luisa Castellani diretta da Antonio Ballista. L'occhio si posa poi sul nome arcinoto di Misha Maisky, una presenza costante a Torino, che in due appuntamenti di seguito in dicembre proporrà le «Suites per violoncello solo» di Bach. Uto Ughi, altro beniamino del nostro pubblico, sarà al fianco di Alessandro Specchi che lo accompagnerà in una sarabanda virtuosistica tra Kreisler e Pugnani, Dvorak e Wieniawski, Tartini, Paganini e Sarasate; ma non sarà da meno Massimo Quarta nella sua serata dedicata ai 24 Capricci di Paganini. Importanti gruppi cameristici si daranno appuntamento per l'Unione Musicale. Si pensi al Brahms proposto da Isabelle Faust, Bruno Giuranna, Alain Meunier e Derek Han; o a Ravel e Schumann con il Trio Johannes, a Mozart e Janacek con il Quartetto d'Archi di Torino; o ancora al sodalizio fra Michel Portai, Gerard Caussé e Mikhail Rudy per eseguire Schumann e Kurtàg, e