Ifil, l'utile lordo sale del 67%
il, rutile lordo sale del 67% Vanno bene i conti della finanziaria, che si espande nel credito e nelle tic il, rutile lordo sale del 67% /// sei mesi584 miliardi TORINO. Vanno al galoppo i conti dell'jfìl nel primo semestre del '97, L'utile lordo consolidato della finanzaria di partecipazioni del gruppo Agnelli e salito a 584 miliardi, con una crescita del 67% rispetto ai 349 miliardi dello stesso periodo del '96. Il consiglio di amministrazione presieduto da Umberto Agnelli, che ieri ha esaminato i dati, prevede per l'intero esercizio «mi incremento significativo del risultato di gruppo», grazie al ('buon andamento delle consociate ed al contributo delle operazioni non ricorrenti su partecipazioni». Ne! semestre hanno dato il loro contributo al risultato sia le operazioni correnti delle società partecipate (da cui arrivano 248 miliardi rispetto ai precedenti 150), sia le operazioni straordinarie che, soprattutto grazie all'operazione sulla Rinascente con Auchan, salgono da 209 a 378 miliardi. Crescono anche il patrimonio netto consolidato, che sale di 650 miliardi a quota 4300. e la posizione finanziaria netta, a 515 miliardi dai 48 di fine '96. Per quanto riguarda la capogruppo il risultato corrente passa da 28 a 54 miliardi (+90%), mentre il risultato lordo scende a 102 miliardi dai 151 precedenti. Un calo che l'Ifil spiega con la cessione di un 5% della Galbani lo scorso anno e con il fatto che in questi sei mesi plusvalenze per 43 miliardi sono state realizzate da società controllate e non rientrano quindi nei conti della Spa. Anche a livello di capogruppo, comunque, il consiglio prevede che «nel secondo semestre 1997 l'Ifil Spa consuntivera proventi ordinari che consentiranno di chiudere l'esercizio con un ulteriore progresso rispetto al 1996». Tra le partecipazioni «tradizionali» hanno andamenti assai positivi la Fiat con i suoi 45 mila miliardi di fatturato nel primo semestre '97 e si prevede - la Wonns. Migliorano anche i conti della grande distribuzione, dove per raggiungere una massa critica di livello europeo si è scelta la via dell'alleanza con Auchan, dell'alimentare e del settore turistico alberghiero. Tutti settori, che nel risultato consolidato vanno assumendo un peso relativo sempre maggiore, contribuendo così ad attuare la politica di diversificazione con effetti anticiclici perseguita negli ultimi anni dal gruppo. Per l'Unicem (anche in questo caso i conti sono in progressione) è stato invece de- ciso di cedere una quota del 20,5% alla Fratelli Buzzi, incassando 245 miliardi. Ma al di là dei risultati positivi, quello che la relazione semestrale segna è il cambiamento profondo dell'area d'intervento dell'Ifil. Questo '97 è stato davvero frenetico per il gruppo guidato daU'anrniinistratore delegato Gabriele Galateri che, senza rinunciare all'impegno nei settori classici, ha aperto nuovi fronti: dal credito alle telecomunicazioni, e - cronaca delle ultime settimane - si è trovato suo malgrado coinvolto nell'Opa ostile del gruppo Pinault sulla Worms, di cui ha il 20%. E' soprattutto su queste nuove scommesse che si appunta l'interesse degli osservatori: il 3% del capitale San Paolo a cui si aggiunge il 2% preso dall'Ifi; la proposta di ingresso nel nocciolo duro della Telecom per una quota dello 0,6%; la partecipazione con Edison e la francese Edf di un'offerta per il 43% dell'Aem di Torino. Tutti settori in cui l'Ifil non ha intenzione di giocare il ruolo di partner «silente», ma dove intende - aiutata anche dalla sua esperienza internazionale - orientare le strategie delle società partecipate. Lo dimostra l'ingresso di Galateri nel San Paolo e, da ieri, la cooptazione nel consiglio Ifil di Francesco De Leo, un professore di telecomunicazioni della Bocconi, che potrà apportare conoscenze utili per questo nuovo settore in cui la finanziaria ha deciso di scommettere. [f. man.] A sinistra il presidente dell'ini Umberto Agnelli A destra Gabriele Galateri amministratore delegato della finanziaria
Persone citate: De Leo, Fratelli Buzzi, Gabriele Galateri, Galateri, Galbani, Umberto Agnelli, Worms
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