« Non sono uno pedofila», e si uccide

Modena, era stata accusata di aver portato la bimba di 8 anni a orge nei cimiteri con altri minori Modena, era stata accusata di aver portato la bimba di 8 anni a orge nei cimiteri con altri minori t Non sono uno pedofila», e si uccide La perizia sulla figlia aveva confermato abusi MIRANDOLA (Modena) DAL NÒSTRO INVIATO Sembrava un angelo, con le braccia aperte giù per cinque piani. Fino all'asfalto, dove adesso c'è una macchia scura e tante foglie gialle ma non un fiore. «Perché non lo ritenevamo opportuno», dice il barista del Caffè Real, a un metro dalla macchia scura che questo paesone 40 chilometri a Nord di Modena vorrebbe dimenticare al piii presto. Si chiamava Francesca E., aveva 44 anni, veniva da Napoli, era agli arresti domiciliari. Quando capitava faceva la cameriera, in paese giurano che si prostituisse, una volta aveva un uomo, poi era nata Mary che adesso ha 8 anni e si trova in un istituto religióso di Bologna. Per il suo bene dicevano, e per quello di Francesca E., che pero adesso è morta e sul tavolo, prima di buttarsi, ha lasciato un bigliettino. Poche righe scritte a mano, una frase ripetuta mille volte: «Sono innocente. Non ce la faccio più». Una brutta storia di pedofili, di orge con minorenni nei cimiteri, di filmini a luci rosse. Una storia che Francesca E. aveva negato con forza, fino alla morte verrebbe da dire adesso che di lei è rimasta solo quella macchia scura e un bigliettino. Aveva negato anche due giorni fa, quando la perizia su Mary aveva stabilito che qualcuno si era dimenticato che aveva otto anni e aveva giocato con lei, come un'adulta, come se fosse una bambola. «Quella perizia ci ha sconvolti», dice, adesso, l'avvocato Tullio Virgili. E racconta della madre come di una donna impazzita, che ripeteva: «Non può essere, non può essere. Allora non sono una buona madre, dovevo stare attenta». Frasi sconnesse, quasi una follia per questa donna a cui un giudice ha detto che non era degna di essere madre, che Mary non poteva più stare con lei, che era meglio che la bambina fosse affidata ad altri. Quel magistrato si chiama Andrea Claudiani, per tutto il giorno è rimasto barricato nel suo ufficio al terzo piano della procura di Modena. Ai giornalisti lascia rispondere la sua segretaria. «11 magistrato non c'è, il magistrato ha altro da fare», il ritornello di un pomeriggio. «Quel magistrato doveva darsi da fare più velocemente. Non si può, in casi come questi, dove inchieste giudiziarie colpiscono negli affetti, aspettare un mese, due mesi, prima di arrivare alla verità», attacca Alberto Morselli, sindaco di Mirandola per il pds. 11 suo è un «j'accuse» senza limiti: «Non conoscevo quella donna, ma fa lo stesso. Non so nemmeno se fosse innocente o colpevole, ma contro di lei c'è stato un accanimento senza precedenti. Anche i giornali hanno detto sin dal primo giorno che non c'erano dubbi». Ce ne sono tanti, di dubbi, in questa storia che si trascina da mesi. Dove un bambino di sette anni racconta agli psicologi prima, ai magistrati poi, di festini e giochi a luce rossa. Quel bambino fa nomi, cognomi, ricorda circostanze con il contagocce. Tra quei nomi spunta Francesca E. e una coppia di suoi amici. Tutti in carcere, prima. Tutti agli arresti domiciliari, poi. Sempre a protestare la loro innocenza, la loro estraneità a quelle accuse pesantissime. «Se non mi ridate Mary mi ammazzo», aveva detto l'I 1 luglio Fiancesca E., durante il sit-in di protesta davanti al commissariato. Lo stesso giorno l'avevano ricoverata in ospedale, una lavanda gastrica e l'avevano rispedita a casa. «Voleva ammazzarsi, aveva in- gerito degli psicofarmaci», aveva protestato quella coppia di amici, stesso sit-in, stessa disperazione. Nessuno aveva creduto. E chissà se oggi Francesca E. sarebbe ancora viva. «Lo sapevo, lo sapevo che si sarebbe ammazzata. Lo avevo capito, domenica», ricorda la donna, di origini thailandesi. E poi racconta che quel pomeriggio, poco prima delle 14, Francesca E. le aveva telefonato: «Solo per dirmi poche parole: "Vi saluto, vi voglio bene". Ho capito che stava succedendo qualcosa, ho avvertito i carahinieri, ma quando sono arrivati là era troppo tardi», Non erano neanche le due del pomeriggio, quando la gazzella dei carabinieri è arrivata davanti alla casa rossa con i mattoni a vista e le veneziane azzurre. Poi è arrivata l'ambulanza, gli infermieri dicono che era ancora viva. Ma per poco, con quel volo a braccia aperte per 15 metri. Sul tavolo in sala c'era il biglietto, per spiegare tutto. Nessuno ha visto, mentre scavalcava il balcone, dopo aver alzato la veneziana che poteva essere di intralcio e che adesso è ancora sollevata. «Ho solo sentito un tonfo e poi l'ho vista per terra», ricorda una dirimpettaia, che era al balcone al secondo piano della casa di fronte, appena dietro al benzinaio. «L'avevo vista domenica a mezzogiorno», scuote la testa Ettore Savoca, l'altro difensore della donna. Addolorato, ma non stupito per questo suicidio annunciato più volte. Anche due giorni fa, quando Francesca E. aveva confidato al suo legale, l'ultima persona ad averla vista in vita: «Non mi interessa più niente». C'era la perizia, adesso. C'era la prova che qualcuno avesse trattato il corpo di Mary come un giocattolo. Quella perizia, finita sui giornali, sventolata dalle tv locali, è stata l'ultima goccia, per Francesca E. E fa niente se adesso, Marcello Burgoni, responsabile della Usi di Mirandola, invita alla cautela. «Sarebbe importante che la stampa facesse un passo indietro», scrive nel comunicato. Giura che adesso il problema è come avvisare la bambina, e si rammarica di non essere riuscito ad «agganciare» la donna. Parole fredde, come quelle del salumiere di Mirandola che ha il negozio sotto casa di Francesca E.: «Non voglio sapere niente, io mi faccio i fatti miei». Fabio Poletti Era agli arresti domiciliari. Si è lanciata dal 5° piano Un biglietto d'addio «Sono innocente, ma non ce la faccio più» A destra, un'immagine della protesta delle persone accusate davanti al commissariato di Mirandola Al sit in dell'estate aveva partecipato anche Francesca. In basso, il pm Claudiani

Persone citate: Alberto Morselli, Andrea Claudiani, Claudiani, Ettore Savoca, Fabio Poletti, Francesca E., Marcello Burgoni, Tullio Virgili

Luoghi citati: Bologna, Mirandola, Modena, Napoli