«Trattai con un giudice per restituire un quadro»

«Trattai con un giudice per restituire un quadro» Venezia: Maniero accusa, ma viene smentito «Trattai con un giudice per restituire un quadro» VENEZIA. Un magistrato della procura di Modena avrebbe trattato direttamente con Felice Maniero, mentre era in carcere, per la restituzione dei quadri rapinati alla pinacoteca modenese, tra cui un Velàzquez. Ad affermarlo, ieri davanti alla corte d'Assise veneziana, è stato l'ex capo della malavita del Brenta, nel corso della deposizione nel processo che lo vede imputato per associazione mafiosa e nove omicidi. Ma i giudici modenesi smentiscono. Maniero ha fatto accenno a «un procuratore di Modena», senza nominarlo, e a un colonnello dei carabinieri che sarebbero andati a trovarlo mentre si trovava detenuto nel carcere di Vicenza. La rapina era stata compiuta da esponenti della malavita del Brenta. «Mi chiesero - ha detto Maniero - la restituzione dei quadri, e io chiesi in cambio gli arresti domiciliari. Mi dissero che la cosa si poteva fare, in cambio feci ritrovare 2 quadri». Era 0 '93. Maniero ha aggiunto che siccome non ottenne alcuna attenuazione della carcerazione il resto dei quadri rimase nascosto per un anno, e fu fatto ritrovare solo dopo l'inizio della sua collaborazione. In serata il procuratore di Modena, Giuseppe Tibis, che nel '92 si occupò delle indagini sul furto di quadri nella pinacoteca, ha negato di avere promesso gli arresti domiciliali, o altre agevolazioni, a Maniero. [Ansai Felice Maniero Felice Maniero

Persone citate: Felice Maniero, Giuseppe Tibis, Maniero

Luoghi citati: Modena, Venezia, Vicenza