Due ragazze verso il patibolo di Franco Pantarelli
Omosessuali, sono accusate di aver massacrato in Virginia una loro coetanea per motivi di gelosia Omosessuali, sono accusate di aver massacrato in Virginia una loro coetanea per motivi di gelosia Due rogane verso il patibolo Una bianca e una nera, hanno 18 anni NEW YORK NOSTRO SERVIZIO La Virginia sta forse por «fare storia» condannando a morte due donne, due ragazze di 18 anni. E' successo solo una volta, nel 1912, quando fu giustiziata (nel giorno in cui compiva 17 anni) Virginia Christian, una ragazza nera che aveva ucciso la sua padrona bianca, dui più che l'elemento razziale (le due possibili candidate alla sedia elettrica sono una bianca e una nera) è destinata a pesare la particolare brutalità del delitto commesso. La vittima si chiamava Stacy Hanna, aveva 18 anni come le sue assassine e si era appena trasferita a Richmond, la capitale della Virginia, dalla sua piccola Lynchburg. Quando l'hanno trovata, seminuda in un pantano, il classico «sembrava che dormisse» si applicava perfettamente: era distesa su un fianco, le ginocchia piegate e le mani sotto la testa, come a fare da cuscino. Ma al momento di rimuovere il corpo, ecco la rivelazione di come erano state le sue ultime ore di vita. Stacy era stata ripetutamente percossa, tagliuzzata con un rasoio, presa a calci, frustata e poi finita con un colpo di pietra alla testa. Un maniaco, avevano subito pensato i poliziotti, temendo di trovarsi nelle prossime settimane a scoprire altri corpi di ragazze nelle stesse condizioni. E invece no. Le indagini hanno portato all'arresto di quattro sue coetanee, tutte gay a volte addirittura impegnate nelle battaglie per i diritti degli omosessuali: Damica Winckler, Tracy Bitner, Kelly Ann Tibbs e Stephanie Culi. Stacy le aveva conosciute subito dopo essere arrivata a Richmond, dove aveva trovato lavoro come cameriera in un ristorante. Aveva bisogno di un alloggio e loro le avevano offerto ospitalità nella casa che dividevano. Lì Stacy era «uscita dall'armadio», come si dice qui, nel senso che aveva scoperto di avere anche lei inclinazioni omosessuali. Ma lo aveva scoperto in modo «inopportuno», hanno poi raccontato le quattro, perché aveva finito per interferire nella storia d'amore in corso fra Kelly Ann Tibbs e Tracy Bitner. In pratica, aveva turbato il delicato equilibrio esistente in quella casa e così loro avevano deciso di darle una lezione. Una sera la invitano ad andare a fare un po' di baldoria, lei accetta e le cinque ragazze se ne vanno in giro stipate nella piccola automobile di Stephanie Culi. Si fermano in vari negozi, comprano birra e poi se la vanno a bere in luoghi appartati, dove possono fare e dire quello che vogliono. L'ultimo, di quei luoghi, è vicino all'aeroporto. Lì le quattro decidono che la festa è finita e riempiono di botte Stacy, che a un certo punto sviene. La mettono nel portabagagli e se ne vanno, incerte sul da farsi. A un certo punto però Stacy rinviene, comincia a urlare e loro fermano l'automobile, aprono il portabagagli e le danno una seconda razione, questa volta colpendola anche con un rasoio e una cinta. La cosa si ripete più volte, finché si arriva in quello stagno e Stacy viene finita (ma non del tutto: l'autopsia dice che è morta più tardi, dissanguata) con il colpo di pietra. Delle quattro, a rischiare la pena di morte sono Damica Winckler e Tracy Bitner perché a quanto pare nella serata brava hanno svolto il ruolo di «leader». La Winckler, per spiegare la cosa, ha detto ai poliziotti: «Ci sono casi in cui qualcuno deve morire e questo era uno di quei casi». C'è chi dubita che la giuria possa dire sì all'esecuzione di due ragazze così giovani, ma c'è anche chi dice che ciò potrebbe essere «bilanciato» dal loro essere gay. «Non è un problema di gay ma di violenza giovanile», dice la loro associazione, chi? già sente puzza di ulteriori discriminazioni. Franco Pantarelli Un braccio della morte e una camera delle esecuzioni
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