Violante: l'Italia sarà federalista

«Ho superato le Br, non temo i fischi leghisti» Oggi a Mestre la visita di Scalfaro accompagnato dal presidente della Camera Violante: l'Italia sarà federalista «Ho superato le Br, non temo i fischi leghisti» MODENA DAL NOSTRO INVIATO Presidente Violante, a Mestre sarà più dura... ((Sono passato attraverso le Brigate rosse e la mafia, credo di poter passare anche attraverso i leghisti». Anche se fischieranno lei o Scalfaro? «1 fischi, per uno che ha responsabilità politiche e civili, sono un rischio professionale... Del resto l'Italia, a parte gli scherzi, è un Paese sereno e civile». Luciano Violante, presidente della Camera, ha appena chiuso, fra gli applausi, l'incontro con gli industriali di Modena, patria dei distretti e del dialogo tra economia e istituzioni. E qui, non c'è dubbio, la sua formula di federalismo basata sui Comuni è piaciuta. «Io sono un fan dei Comuni - insiste - credo che sia necessario portare le istituzioni vicino alle domande dei singoli. E sono soddisfatto che la Bicamerale abbia riconosciuto il giusto ruolo dei Cornimi. Guai se al centralismo romano sostituissimo 22 centralismi milanesi, veneziani o fiorentini». «Si tratta - spiega ancora - di passare dallo Stato programmatore a quello che crea le condizioni e incentiva. Meno burocrazia, insomma, Stato più snello e governo forte. Non sarà facile ma i primi passi sono quelli giusti. Per me il federalismo è la forma moderna dell'unità nazionale». Gli industriali annuiscono. Violante usa il linguaggio che loro preferiscono, quello dei numeri e dei costi. Sapete quante votazioni ci sono state a Montecitorio dal 9 maggio di un anno fa? «Sono state richieste spiega il presidente - 7243 votazioni nominali. In condizioni del genere il confronto parlamentare viene meno ma la riforma del regolamento permetterà di dare ordine ai lavori. Un Parlamento lento è la palla al piede del Paese». Basteranno parole del genere a Mestre? «L'Italia - ripete Violante - è un Paese sereno e civile. Non ci saranno problemi ma bisogna avere il coraggio di pronunciare i no necessari, anche se chi è in disaccordo potrà fischiare. Ma le ra¬ gioni per cui si è detto no sono valide e allora si va avanti». Il botta e risposta con gli imprenditori mette di buon umore il presidente della Camera. Perché la Finanziaria, gli chiede Luca Corderò di Montezemolo, leader degli industriali modenesi, è ogni anno un atto sempre così complesso? «Ma questa è la Finanziaria più leggera degli ultimi 10 anni - replica Violante quelle del passato erano ben peggio. Ma un fatto è sicuro: solo quando avremo maggioranze più stabili non ci saranno più Finanziarie mega». Ma questa legge, gli vien chiesto, è sotto la spada di Damocle di Rifondazione... «Non sono temi - replica che riguardino le mie competenze. Posso limitarmi a dire che il Paese ha bisogno di una Finanziaria da approvare entro i tempi stabiliti dalla legge. Non tocca a me dire se sarà questa o un'altra legge Finanziaria. Del resto il provvedimento va prima al Senato mentre la Camera esaminerà, a novembre, il testo della riforma costituzionale». Ma, a proposito di Finanziaria, Violante aggiunge ancora: «Questa è la legge che deve dare il segnale di passaggio dalla politica del risanamento a quella del rilancio. E se non sarà questa legge, dovrà diventarlo». E all'imprenditore che gli ventila la possibilità di un grande centro, Violante replica secco: «Non credo ci sia bisogno di un grande centro. In Italia lo abbiamo avuto per trent'anni e verso la fine di questa esperienza è entrato in crisi». «C'è bisogno - conclude - di stare da una parte o dall'altra e di prendere decisioni», [u. b.] |ÌÉS:> Luciano Violante

Persone citate: Camera Violante, Luca Corderò, Luciano Violante, Montezemolo, Scalfaro

Luoghi citati: Italia, Modena