Il pool al gip: Previti va arrestato di Paolo Colonnello

mssm pulite mmm «ambi* Si:ft!? & i. 'St ■,' HS»%fi:: m ';t. Il pool al gip: Previti va arrestato «Non mi fido di quei giudici», dice l'ex ministro mssm pulite mmm «ambi* PMILANO ENSA che la procura della Repubblica richiederà nuovamente il suo arresto? «Ne riparleremo quando ci sarà la richiesta. Se ci sarà». Cesare Previti ribadisce la sua estraneità alle accuse, ma la procura non cambia linea. Ieri, subito dopo aver appreso che la procura generale aveva respinto la richiesta di avocazione delle indagini sulle denuncia per calunnia contro Stefania Ariosto presentata dallo stesso ex ministro, il pool di Mani Pulite, secondo indiscrezioni, avrebbe inoltrato al gip Alessandro Rossato la richiesta di arresto per il parlamentare di Forza Italia. Dunque, l'interrogatorio voluto dallo stesso Previti la scorsa settimana per i magistrati non ha cambiato in alcun modo il quadro probatorio. Le spiegazioni che Proviti ha ritenuto di aver fornito in maniera esauriente in tre ore di confronto, per i pm, rispetto alle prove documentali raccolte, non sono state sufficienti. Cosi ieri hanno preso la decisione di chiedere al gip di emettere un'ordinanza di custodia cautelare che verrà successivamente inoltrata al Parlamento, come raccomandato dalla Camera che rinviò la prima richiesta di arresto. I tempi a questo punto diventano imprevedibili, anche se dovranno rispettare la naturale scadenza delle indagini, fissata per novembre. Il tutto mentre Previti proprio ieri mattina, arrivato improvvisamente a palazzo di giustizia per opporsi davanti al gip Luca Pastorelli a una richiesta di archiviazione della sua denuncia contro Stefania Ariosto, ribadiva di considerare «una mostruosità» le accuse della procura della Repubblica: «Mi trovo davanti ad accuse senza alcun sostegno probatorio. Sono ancora in attesa di contestazioni specifiche sui delitti che avrei commesso... Ho offerto al pool la possibilità di dimostrare come ho usato tutto il mio denaro Per la sentenza Imi-Sir, essa è stata riconosciuta perfettamente regolare e non è stata contestata nemmeno una virgola. Chi avrei corrotto e perché? Di chiunque mi fido di più, rispetto alla procura di Milano. Salvo vederli poi all'opera». Ma l'onorevole Previti ieri sembrava soprattutto interessato ad attaccare Stefania Ariosto, la «teste Omega» che con le sue testimonianze è stata l'origine dei guai dell'ex ministro. Al settimo piano del palazzo i due si sono anche incontrati per un istante limitandosi ad incrociare gli sguardi. Subito dopo Stefania Ariosto ha deciso di andarsene. Mentre Previti è rimasto per far valere le sue ragioni davanti al gip, contro quella che ha definito una «sopraffazione». Ma secondo il pm Alfredo Robledo, che ha chiesto l'archiviazione della querela del deputato contro la teste «Omega», finché l'inchiesta di Mani Pulite non sarà conclusa, non si potranno fare indagini contro la super-teste. Il gip Luca Pistorelli si è riservato ogni decisione. «L'udienza di oggi - ha commentato in seguito Previti - è stata il massimo dei capolavori d'ipocrisia per massacrare una persona. Il pm che ha avuto in mano la mia denuncia non ha tenuto conto delle altre 20 che sono state presentate contro quella signora. Ha proposto un'archiviazione senza nemmeno aver letto le carte o svolto indagini». Nessun elemento nuovo, né le carte svizzere, né i conti bancari, secondo Previti, sarebbe intervenuto dopo le rivelazioni della teste Omega, «cristallizzate» nel famoso incidente probatorio, ripro¬ posto in versione ridotta dal settimanale Panorama, cui anche ieri il tribunale ha ribadito il divieto di divulgazione. Nei giorni scorsi la procura aveva incassato anche un'altra vittoria significativa con la decisione del tribunale della libertà di ritenere valido l'ordine di cattura nei confronti di Mariano e Fabio Squillante, i figli dell'ex capo dei gip di Roma, Renato, accusati di favoreggiamento nella gestione dei conti svizzeri del padre. Venerdì il tribunale del riesame, al quale si erano rivolti i difensori dei due indagati, ha respinto la richiesta di annullamento degli ordini di cattura che il pool di Mani pulite aveva emesso la scorsa primavera nei confronti dei due giornalisti dopo la scoperta che furono loro nel febbraio del '96, un mese prima dell'arresto del padre, a prelevare e far sparire i 9 miliardi depositati sui conti della Società Bancaria Svizzera di Bellinzona. A convincere i giudici del tribunale della libertà sulla necessità di mantenere valido il provvedimento restrittivo, sarebbe stato il deposito di nuove carte sulla movimentazione dei soldi sia in Italia che all'estero presentati dai pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo. Ora i difensori di Fabio e Mariano, che insieme al padre Renato si trovano a Londra, potranno fare ricorso in cassazione. Paolo Colonnello Sopra: Cesare Previti Qui accanto: Renato Squillante

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, Roma