Sindacati-governo, la trattativa va avanti di R. R.
Scontro nella Cgil, il segretario chiede il voto di fiducia. Cisl e Uil: abbiamo già un mandato per negoziare Scontro nella Cgil, il segretario chiede il voto di fiducia. Cisl e Uil: abbiamo già un mandato per negoziare Sindacati-governo, la trattativa va avanti Cofferati ammette: bisogna rivedere le pensioni di anzianità ROMA. Dopo aver diviso la maggioranza di governo, i tagli alle pensioni ora lacerano anche il sindacato. La tensione è arrivata al punto che Sergio Cofferati, leader della Cgil, ha deciso di giocare il tutto per tutto: questa sera metterà ai voti, nel direttivo della sua confederazione, la proposta che intende presentare domani prima a Cisl e Uil, quindi al governo. Se la sua proposta verrà bocciata, Cofferati non potrà che trarne le conseguenze dimettendosi dalla guida della Cgil. «Bisogna decidere all'unanimità, o anche solo a maggioranza», avrebbe detto ieri, aprendo il direttivo. Qual è il terreno di scontro interno al sindacato? Appunto, le pensioni di anzianità. Cofferati, da quel che è filtrato del suo discorso, ha ammesso l'esistenza di un netto squilibrio nella spesa pensionistica. E dunque, ha aggiunto, «bisogna trovare soluzioni strutturali». Tra gli strumenti necessari per riequilibrare l'andamento dei conti previdenziali, Cofferati ha indicato - stando alle indiscrezioni - l'unificazione dei trattamenti, il blocco della scala mobile per le pensioni d'oro e interventi sulle stesse pensioni di anzianità, agendo sull'anzianità anagrafica ma salvaguardando quella contributiva, sempre tutelando i lavori usuranti e le «carriere precoci». Inoltre, il leader della Cgil non avrebbe escluso un blocco delle pensioni anticipate, attraverso lo strumento delle «finestre». La riunione del direttivo Cgil proseguirà per tutta la durata di oggi, e non mancheranno le reazioni polemiche alla relazione di Cofferati. Particolarmente critiche si annunciano quelle dei metalmec¬ canici: il segretario generale della Fiom Piemonte, Giorgio Cremaschi, pare abbia già espresso ieri tutta la propria contrarietà. Alla luce di questo scontro, scivola quasi in secondo piano il giudizio in chiaro-scuro espresso ieri dalle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil sulla finanziaria, varata dal governo e firmata ieri sera da Scalfaro. Un orientamento venuto fuori al termine di una riunione di tre ore, che ha registrato divergenze sul metodo da seguire per la consultazione dei lavoratori e la definitiva conclusione della trattativa sullo stato sociale. Divergenze così forti da richiedere la sospensione dell'incontro e una approfondita discussione, nel pomeriggio, da parte dei rispettivi organi deliberanti convocati in sedi separate. «Ci sono valutazioni differenti per come fare la consultazione su un eventuale accordo con il governo», ammettono Uil D'Antoni e Larizza. La Cisl, invece, ritiene più opportuno chiedere il parere dei lavoratori dopo la discussione. La Uil è convinta che i vertici confederali abbiano già il mandato per un negoziato pieno, salvo poi alla fine ascoltare la base. Domani sarà la giornata degli ultimi appuntamenti importanti sul Welfare e, probabilmente, delle decisioni definitive: un match tra sindacati, Prodi e i ministri tecnici per cercare l'accordo sui tagli alle pensioni e alla sanità per i 5 mila miliardi previsti nella finanziaria. Abbandonata l'ipotesi di estendere il sistema contributivo anche a chi nel '95 aveva più di 18 armi di anzianità, il governo mette sul piatto due proposte alternative per intervenire sui trattamenti di anzianità: secondo la prima, vorrebbe richiesta un'età anagrafica più alta di quella attuale (53 anni nekl '98, 54 nel 2000 l'ino a 57 nel 2008) lasciando inalterato il requisito dei 35 anni di contributi; la seconda prevede, invece, l'innalzamwento a 37 armi del requisito contributivo, indipendentemente dall'età. La seconda ipotesi favorirebbe coloro che sono andati a lavorare in giovane età sopratutto nel settore industriale: infatti, chi ha cominciato a 15 anni potrebbe continuare ad andare in pensione con 37 anni di contributi e 52 anni di età. Nell'attesa di scoprire le carte, i ministri del tesoro e delle finanze Ciampi e Visco invitano a non abbassare la guardia sul processo di risanamento dei conti pubblici, per il quale «non vi è mai un punto di arrivo che si possa considerare conquistato una volta per tutte».[r. r.]
Luoghi citati: Fiom Piemonte, Roma
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