Soccorsi, un terremoto di polemiche di F. Ama.
Soccorsi/ un terremoto di polemiche La Protezione civile accusa i Comuni di inadempienze per i piani di emergenza: «Condizioni pietose» Soccorsi/ un terremoto di polemiche Barberi si scaglia contro le interferenze di alcuni politici FOLIGNO DAL NOSTRO INVIATO Era in partenza per Nocera Umbra il sottosegretario alla Protezione civile Franco Barberi, dopo una lunga e convulsa riunione sulla situazione di crisi delle zone terremotate dell'Umbria e delle Marche. Dei tanti problemi sollevati durante l'incontro, uno lo allarma e lo inquieta più di altri. Vi sono state «interferenze politiche preoccupanti nei soccorsi», avverte. I responsabili sono «esponenti parlamentari eletti nell'Umbria e nelle Marche e annninistratori locali eletti nelle regioni colpite dal sisma». Dopo aver lanciato il messaggio, il sottosegretario Barberi si mette in auto alla volta dell'area colpita dal terremoto. Ma le sue parole viaggiano più veloci, provocando il primo scontro all'interno della maggioranza della giornata. A captarle è Maria Rita Lorenzetti, onorevole del pds, umbra di nascita e di elezione, in prima linea nella lotta per il coordinamento degli interventi a Foligno. Raggiunge il sottosegretario al telefono e gli intima di chiarire il senso delle sue parole, e spiegare che intendeva riferirsi a un caso specifico e non a tutti i parlamentari della Regione, altrimenti «si chiederà conto al governo del suo comportamento». Il sottosegretario balbetta qualche scusa: «Non volevo offenderla, ma, sa, con questi apparecchi che mettono davanti alla bocca non ho la possibilità di controllare ciò che dico». Pochi istanti dopo il telefono del sottosegretario squilla di nuovo. E' Giuseppe Giulietti, anche lui onorevole del pds eletto nelle liste umbre. Tono e contenuto della telefonata si ripetono identici, così come il balbettio di risposta. Pochi istanti dopo la terza telefonata: è Mauro Agostini, sempre eletto per il pds nelle liste umbre, arrabbiato quanto i suoi due compagni di partito. Giunto a Nocera Umbra, ai giornalisti Barberi si affretta ad affidare la sua marcia indietro: «Ho avuto segnalazioni di una situazione molto tesa a Nocera Umbra, ma non ho inteso mai riferirmi a parlamentari nazionali, con cui la collaborazione è preziosa, né ai vertici della Regione Umbria né alla giunta comunale. Mi sono stati riferiti episodi di interferenza nella distribuzione dei materiali». «Si riferisce forse al consigliere regionale di An Edoardo Vecchiarelli?», chiedono i giornalisti. «Non sono in grado di dirlo», risponde il sottosegretario. Lo fa per lui Lorenzetti, spiegando che Vecchiarelli si era impadronito a Nocera Umbra due giorni fa di una partita di tende e aveva provato a distribuirle da sé ai terremotati. Il secondo scontro all'interno della maggioranza (mentre la terra non ha smesso di tremare per tutto il giorno con una serie di piccole scosse) si crea quando Barberi ammette che nella macchina dei soc¬ corsi «qualcosa non ha funzionato». Secca la risposta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli: «Non mi risulta». Ma Barberi insiste: «Siamo in condizioni pietose», dice, riferendosi all'attuazione dei piani provinciali che «salvo pochi casi sono solo un elenco di mezzi». E dalla stessa Protezione civile per bocca del capo del Dipar¬ timento Andrea Todisco era partita poco prima una bacchettata per i Comuni terremotati: i loro sindaci hanno responsabilità per i ritardi nell'individuazione delle zone dove allestire i centri di soccorso. E intanto una nuova polemica parte dal presidente del Consiglio regionale Silvana Amati: «Le Marche non sono meno di Assisi». [f. ama.]
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