« La lotta all'evasione? E' inventata » di Valeria Sacchi

LA BOCCIATURA dell'ex ministro Tremonti: il governo ha creato il condono perpetuo « La lotta all'evasione? V inventata » Tremonti: il governo ha creato il condono perpetuo LA BOCCIATURA dell'ex ministro TreSMILANO E è la quantità che fa la qualità, ebbene le quantità reali di questa manovra sono oggettivamente modeste. Ci sono cinquemila miliardi di Iva e cinquemila di tagli alle pensioni. Il resto è fatto da misure contabili, da entrate stimate, da risparmi inventati, tipo la lotta agli sprechi e all'evasione». E' il giudizio a caldo di Giulio Tremonti, docente di Diritto tributario, deputato di Forza Italia, ex rninistro delle Finanze del governo Berlusconi. Perché ritiene «inventata» la lotta all'evasione? «Nel senso in cui la intende questo governo, le cui misure antievasione sono una forma di legalizzazione dell'evasione stessa. L'evasione si fa sul fatturato ma, secondo il nuovo accertamento a regime, chi viene colto sul fatto può ottenere la depenalizzazione automatica pagando il 25% sul nuovo accertamento. Qui si va oltre il condono, perché il condono è sul passato, mentre questo meccanismo è sul passato, sul presente e sul futuro. Questo governo ha inventato il condono perpetuo». Come giudica il riordino dell'Iva? «L'Ue chiede tre aliquote, l'allineamento e chiede che l'aliquota minima sia del 5%. Qui invece abbiamo aumento senza allineamento, perché l'aliquota più bassa resta al 4%. Intendiamoci, anch'io ritengo giusto risparmiare dagli aumenti i beni di prima necessità, in questo sono solidale. Tuttavia si tratta di un'illusione, perché dovremo poi salire per forza al 5%. Ma la cosa che conta in questa manovra è che alza la maggiore delle aliquote, quella del 19%, che è la spina dorsale dell'imposta, con riflessi su tutta l'economia». Teme riflessi depressivi o inflattivi? «Vede, quello che viene trascurato nelle statistiche è l'enorme incidenza che hanno, oltre ai beni, i servizi. Un aumento del 19% tocca alcuni beni, ma tocca tutti i servizi. Ora, in un'eco- nomia come quella italiana, contano soprattutto i servizi, e per avere una ripresa occorre una domanda interna...». E l'inflazione? «I fenomeni economici si sviluppano oggi su scala mondiale. E in Occidente l'inflazione sta scendendo». Quindi nella lotta all'inflazione i governi non hanno alcun merito? «Sì, il loro merito sta nel differenziale. Che in Italia ha due spiegazioni: la depressione economica e la falsificazione dei numeri». Nel senso che i numeri sulla nostra inflazione sarebbero falsi? «Personalmente, mi rifiuto di credere seri e veri i dati dell'Istat. Come è possibile? Sale tutto e l'unica cosa che scende è l'inflazione. Diciamo che è forse una "falsificazione patriottica", giustificata dalla ragion di Stato. Ma il risultato è una colossale tosatura della povera gente, perché l'inflazione occultata è la forma più odiosa di imposizione». E sul fronte Welfare? «La riforma doveva essere un salto culturale, un nuovo patto tra generazioni. Invece è una Dini 2, cui seguirà una Dini 3,4, e così via. La riforma del Welfare è davvero un arbitraggio tra generazioni, e quindi deve presupporre un vasto accordo sociale. Non può esaurirsi in un accordo Ulivo-Triplice, perché la realtà sociale non si identifica con l'Ulivo, che è minoritario, e la Triplice rappresenta, in modo minoritario, il mondo del lavoro dipendente che a sua volta è minoritario rispetto al mondo della piccola impresa e del lavoro autonomo». Bocciato anche il Welfare? «Una riforma fatta sul piccolo consenso è la manutenzione di una piccola riforma. Avevano bollato come "cattivi" i tagli da 3-4000 miliardi proposti dal centrodestra, perché 5000 miliardi ora sono "buoni"? Senza contare i malefici causati da ansie, panico, fughe dal lavoro, per il protrarsi, non ancora finito, della cosiddetta trattativa. Infine, una parte dei 5000 miliardi verrà dai risparmi, ma una parte verrà da aumenti di contributi a carico di autonomi, artigiani, commercianti. Toccheranno la produzione, che è il vero, grande errore». Valeria Sacchi «Il rialzo dell'Iva tocca tutti i servizi ed ha effetti depressivi sull'economia» Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze

Persone citate: Berlusconi, Dini, Giulio Tremonti, Tremonti

Luoghi citati: Italia