Terremoto, 150 scosse di paura

La tragedia dei dimenticati Roulottes, tende e vagoni ospitano 20 mila sfollati. Prodi: stanziamo 856 miliare Terremoto, 150 scosse di paura Umbria e Marche tremano ancora, scatta la solidarietà ROMA. Un altro giorno e un'altra notte di paura nei paesi umbri e marchigiani messi in ginocchio dal terremoto. Le scosse sono state continue: non forti come le tre che giovedì hanno fatto morire dieci persone sotto le macerie e tre di infarto, e fatto crollare parte del tetto della basilica superiore di San Francesco, ma chiaramente avvertibili dalla popolazione già terrorizzata. Si stima che siano 20 mila, tra sfollati e senzatetto, quelli che hanno chiesto mi ricovero ai soccorritori. I feriti sono 126, di cui tre gravi, 36 i centri colpiti. La Protezione civile ha lanciato mi appello a curiosi e turisti perché stiano lontani dall'area del terremoto e non intralcino l'attività dei soccorritori. Mentre la situazione dei servizi toma gradualmente alla normalità, si comincia a pensare alla ricostruzione: da una prima valutazione i danni superano i mille miliardi, il governo ne ha stanziati 856. LA TERRA TREMA. La sequenza sismica con epicentro nella zona di Colfiorito si è iniziata con un sisma di 4,4 gradi Richter (sesto-settimo grado Mercalli) sette minuti dopo la mezzanotte del 4 settembre. Da quel momento alle 13,30 di ieri, nella stessa zona si sono succedute un totale di 367 scosse, di cui 159 avvertibili dalla popolazione. Considerando l'intensità media delle scosse avvenute dopo i due-tre eventi principali, ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica Enzo Boschi, il fenomeno è «nettamente decrescente e ha una sequenza tipica tra quelle successive a un forte sisma». Intanto 224 esperti stanno verificando i danni agli edifici, per stabilire se la gente può tornare nelle case. LA MACCHINA DEI SOCCORSI. In vista defia"secònda notteT sono stati predisposti 11.780 posti letto, tra roulottes, tende, letti da campo e vagoni ferroviari. Nei centri dove gli ospedali sono stati evacuati, sono stati allestiti ospedali da campo. Sono attivi nell'opera di soccorso circa 2000 uomini compresi vigili del fuoco, forze dell'ordine e volontari di varie associazioni provenienti da tutta Italia. Gli elicotteri sono 11, oltre a varie ambulanze. Ieri sono stati distribuiti circa 18 mila pasti nelle cucine da campo affidate all'esercito. I DANNI E GLI AIUTI. La Protezione civile di Assisi quantifica in circa 500 miliardi i danni arrecati dal sisma alla cittadina umbra, mentre mancano stime ufficiali sulle altre località della regione (si parla di centinaia di miliardi). Nelle Marche, secondo il presidente della giunta Vito D'Ambrosio, i danni sarebbero di oltre mille miliardi ( 1200 per la sola provincia di Macerata). Per far fronte ai primi interventi di assislenza la giunta ha stanziato 6 miliardi (5 quelli previsti dalla Regione Umbria). Il Consiglio dei ministri darà subito 56 miliardi alla Protezione civile. In seguito, nella Finanziaria, sono previsti 800 miliardi, di cui 700 per le Regioni Marche e Umbria. «Credo - ha detto il presidente Prodi - che non basteranno. Il nostro è un primo segnale immediato e vigoroso, ma penso proprio che andremo su cifre superiori». Per domani è prevista una visita del presidente della Repubblica Scalfaro ad Assisi e ai centri operativi della Protezione civile di Foligno. VERSO LA NORMALITÀ'. L'Enel rende noto che sono stati risolti i problemi più urgenti di erogazione dell'energia elettrica. Funzionano anche i telefoni, dopo i problemi di intasamento delle linee. Il traffico ferro¬ viario sulla linea Roma-Ancona è ripreso ieri mattina. Situazione regolare, infine, sulle strade: la Statale 75 Val del Cruenti (collega l'Umbria alle Marche) è stata dichiarata percorribile. ANCORA POLEMICHE. Il sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi respinge le accuse suscitate dalle sue parole sul «cessato pericolo». In particolare Barberi sottolinea che la successione delle due scosse registrate giovedì attorno alle 11,40 «è un evento rarissimo». Anche l'Istituto nazionale di geofi¬ sica difende Barberi: «Il sottosegretario escludeva correttamente la possibilità di scosse disastrose e raccomandava di attendere la verifica di agibilità, prima di far rientro nelle abitazioni». «NON SOLO ASSISI». «Non c'è conflittualità, ma non vorrei che la grande attenzione su Assisi facesse passare in secondo piano i problemi causati dal terremoto sul versante marchigiano». E' la preoccupazione espressa dal presidente del Consiglio regionale delle Marche Silvana Amati. «E' un'emergenza - ha ag- giunto la Amati - che aggiunge ulteriori problemi a quelli di cui già soffre il territorio montano». LA STAMPA ESTERA. Le drammatiche immagini del crollo della basilica di San Francesco ad Assisi hanno conquistato le prime pagine dei maggiori quotidiani americani, francesi e tedeschi. Molto più freddo l'atteggiamento della stampa britannica: il «Times» non ha giudicato il sisma un evento da prima pagina, mentre nei notiziari radiofonici la Bbc ieri mattina non l'ha nemmeno menzionato, [s. man.] Ottimisti gli esperti «Il peggio è passato» Ma è pericoloso tornare nelle case lesionate v "MS? A destra il campanile della basilica di Assisi I vigili del fuoco ieri hanno fatto una prima verifica dei danni

Persone citate: Barberi, Enzo Boschi, Franco Barberi, La Terra, Mercalli, Richter, Scalfaro, Silvana Amati, Vito D'ambrosio