Truffavano le assicurazioni denunciando falsi incidenti

Truffavano le assicurazioni denunciando falsi incidenti Truffavano le assicurazioni denunciando falsi incidenti Tamponamenti o mancate precedenze nelle constatazioni amichevoli fasulle Quindici le persone rinviate a giudizio: tra loro anche un carrozziere. Per l'accusa avrebbero truffato sei note compagnie di assicurazioni, denunciando falsi incidenti. Compilando constatazioni amichevoli fasulle. Coinvolgendo spesso, ma a loro totale insaputa, ignari automobilisti. Per l'accusa molte le truffe: con rimborsi da uno a cinque milioni. L'inchiesta, racconta la dottoressa Alessandra Faranda, dirigente il nucleo di polizia giudiziaria della procura, ha preso il via mesi fa. Sulla denuncia di una assicurazione. Una vicenda che sembrava confusa e che poteva coinvolgere, ingiustamente, uno straniero. Un marocchino, di 30 anni, muratore, con regolare permesso di soggiorno, aveva portato una sua vecchia auto, una 128, ad una carrozzeria di via Bisalta, in zona Nizza Millefonti: «Ve la lascio, è stravecchia, la voglio far fuori». Lo stesso giorno lo straniero andò dalla sua agenzia di assicurazione e sospese la polizza: «Non adopero più la vettura». Una settimana dopo alla compagnia giunse la copia di una denuncia con la quale il marocchino si assumeva la colpa per un tamponamento avvenuto due giorni prima. Nessun dubbio, un tentativo di truffa, visto che l'assicurazione era già stata sospesa da giorni. Una truffa, confermano gli inquirenti. Ma non fatta dal maghrebino come tutto lasciava pensare. Ma, questa è l'accusa, da Giuseppe Randazzo, 52 anni, titolare della carrozzeria di via Bisalta, dove la vecchia auto era stata lasciata. E quell'indagine ha fatto scoprire, dicono gli inquirenti, le truffe. Tutte uguali. Falsi incidenti. False constatazioni amichevoli, usando targhe e nominativi veri, spesso dì clienti che avevano fatto riparare l'auto in quella carrozzeria. Piccoli bolli, facendo manovra, oppure danni con torto. Persone che quindi pagavano regolarmente il lavoro. Ma le loro generalità, i dati delle loro vetture, venivano «usate» - per l'accusa - sui cid (le constatazioni amichevoli) per i falsi incidenti. Denunce sempre uguali: una volta erano tamponati, un'altra investiti da vetture che non avevano loro data la precedenza. Sempre con ragione dunque. Perché così le «pratiche» finivano in mano agli studi legali che, correttamente, provvedevano a farsi pagare dalle compagnie. E l'assegno, intestato all'automobilista, veniva consegnato al carrozziere che aveva eseguito i lavori. A quel punto - sempre secondo l'accusa - bastava una firma falsa, di «girata». E poi Randazzo provvedeva a versare l'assegno sul suo personale conto, in una vicina banca dove era molto conosciuto. Cento le persone interrogate durante l'inchiesta coordinata dal pm Enrico Arnaldi di Balme. Quindici quelle denunciate a piede libero, persone che si sono «prestate» per le truffe: Pier Paolo Bianco, Livio Garino, Gaetano Scartata, Franco Martello, Vittoria Iasparro, Vito Luciano Battaglia, Francesco Seilitri, Vitantonio Telesca, Salvatore Santi Di Bella, Mario Picchio, Massimiliano Militello, Lario Bavuso, Luciano Torchio, Costantino Canova. Sei le compagnie truffate: il Lloyd Adriatico, la Sai, l'Aurora, la Zurigo, L'Allianz Subalpina, la Fondiaria. Giuseppe Randazzo si difende: «Sono innocente». E il suo legale, l'avvocato Danilo Ghia, aggiunge: «Lui riceveva le constatazioni amichevoli degli incidenti compilate e firmate. Uno degli automobilisti si assumeva la responsabilità del sinistro. Il carrozziere faceva le riparazioni poi, come molti, trasmetteva i cid ai legali per ricevere i compensi dovuti. Se qualcuno ha compilato false dichiarazioni, lui non ha colpa». Non è così per l'accusa. Quale la verità? Dovrà affiorare in aula, durante il processo. Ezio Mascarino BIANCA & ■ UNIVERSITÀ'. Sono state concordate le scadenze affinché l'Università del Piemonte orientale, nei poli di Alessandria, Novara e Vercelli, possa essere istituita entro quest'anno. Lo ha reso noto Luciano Guerzoni, sottosegretario al ministero dell'Università, al termine dell'incontro avuto ieri con i rappresentanti dell'Università di Torino e di Alessandria, Novara e Vercelli. ■ CASELLO CHIUSO. L'Autostrada Torino-Alessandria-Piacenza comunica che «a causa di urgenti lavori» che interessano il Casello di Asti Est da lunedì prossimo 29 settembre sarà chiuso il ramo di svincolo Torino-Asti Est. «Pertanto l'utenza proveniente da Torino e diretta ad Asti dovrà uscire ad Asti Ovest o, in alternativa, a Villanova». Inoltre «dal 30 settembre al 2 ottobre la stazione di Asti Est sarà del tutto chiusa al traffico sia in entrata che in uscita». ■ PINO TORINESE. Maria Pia Brunato, assessore provinciale, coinvolta lo scorso 10 settembre in un incidente stradale all'uscita del traforo del Pino, è fuori pericolo. I medici del Cto hanno infatti sciolto la prognosi. «L'assessore - ha detto il presidente della Provincia Mercedes Bresso -, ha già manifestato il desiderio di tornare presto al lavoro». ■ CONVEGNO SOMALI. Oggi e domani alle 15,30 in via Vanchiglia 3 (Istituto Gramsci) convegno sui problemi della Somalia. E per fondare un Movimento di riconciliazione nazionale somala. ■ SPORT FEMMINILE. «Ma quanto corrono le donne?» è il titolo del convegno che svolgerà oggi dalle 9,30 in via Ventimiglia 145. Parleranno Giampaolo Ormezzano e l'on. Chiara Acciarini. Manifestazione nell'ambito di «Valentina» la corsa non competitiva per sole donne che si svolgerà domani al Parco Valentino e in altre 20 città italiane. Informazioni Tu rin Marathon tel. 011/6631231. ■ ALTA VELOCITA'. Convegno, oggi, organizzato da Pro Natura su «Alta velocità ferroviaria: quali costi ambientali ed economici?» Appuntamento alle 9,30 in viale Thovez 37. ■ SPORTELLI AEM. L'azienda energetica dal 1° ottobre prolungherà l'apertura del salone clienti (via Bertola 48) fino alle 16 L'orario sarà continuato dalle 8,30.