«Le lobby non servono»

«Le lobby non servono» «Le lobby non servono» Il sociologo Arnaldo Bagnasco suggerisce di ricorrere in Piemonte alla «governance», cioè a un concorso di attori diversi, legittimati a contrattare soluzioni accettate e praticabili. «Ciò significa - spiega - essere capaci di trattare i conflitti in modo che portino da qualche parte, sviluppare uno stile politico che non trasformi problemi difficili in problemi impossibili». La nostra regione non ha bisogno di una «lobby», ma «chiare, robuste e legittimate forme di rappresentanza di interessi regionali sono la condizione indispensabile perché il processo della ricomposizione di questi interessi nel quadro nazionale sia altrettanto chiaro e razionalmente gestibile nell'interesse generale». Sempre Bagnasco suggerisce che fra grande industria e l'economia locale «ci siano rapporti di cooperazione allargati su piani di maggior parità». mato e mdustrialmente vecchio, scavalcato da un Nord-Est dinamico e aggressivo». Ecco i dati: stùne dell'Unione Industriale di Torino parlano di una crescita del Pil nel '97 fra il 2,3 e il 2,5 per cento, più del doppio di quanto si prevede a livello nazionale. Nella sola area torinese i benefici occupazionali si misurano in circa 15 mila posti di lavoro. Ed ecco le conclusioni di Cantarella: «Questi dati fanno giustizia dei giudizi un po' approssimativi di chi ha parlato del sistema produttivo torinese come di un condannato a un declino irreversi¬ bile dalla persistenza del suo cuore metalmeccanico». Dunque «inventarsi contrapposizioni da strapaese tra Torino e Treviso non ha alcun senso. Siamo tutti sulla stessa barca, ad Est come ad Ovest, a Nord come a Sud. Tutti abbiamo un unico banco di prova e questo è la

Persone citate: Arnaldo Bagnasco, Bagnasco, Cantarella

Luoghi citati: Piemonte, Torino, Treviso