Otto miliardi in beneficenza

Otto miliardi in beneficenza Otto miliardi in beneficenza NEW YORK. E' David Robinson, detto l'Ammiraglio, «stella» dei San Antonio Spurs e oro ai Giochi di Barcellona con il primo «Dream Team», il cestista più buono del mondo? Se lo chiedono in America dopo che Robinson ha deciso di donare in beneficenza, tramite una fondazione a lui intitolata, 5 milioni di dollari, pagati in rata unica, pari a circa 8 miliardi e mezzo di lire. Questi soldi serviranno a costruire, a San Antonio, un centro a favore dell'infanzia abbandonata, dove i bambini potranno studiare, fare sport (soprattutto basket) e dedicarsi allo studio della storia dell'arte per coloro che vorranno cimentarsi in questo campo. «Voglio fare di tutto - ha detto Robinson - affinché il maggior numero possibile di bambini abbiano un'educazione rigorosa». Non è la prima volta che il pivot degli Spurs si dedica alla beneficenza, attività praticata da molti campioni della Nba: l'Ammiraglio aveva già speso un milione di dollari a favore di alcuni orfanotrofi. Una settimana fa, il magnate delle televisioni Ted Turner, proprietario degli Atlanta Hawks, aveva donato un miliardo di dollari (1700 miliardi di lire) all'Orni. due volte campione del mondo -. Sono un momento particolare del nostro lavoro. Quest'anno abbiamo fatto varie esperienze, ma soltanto nella seconda parte del Grand Prix abbiamo adottato il modulo di gioco che useremo negli Europei: in tutto sei partite tra quelle in Oriente e le amichevoli con l'Olanda». Quindi, niente pronostici. «Non conosco abbastanza bene la pallavolo femminile per sbilanciarmi ammette Velasco -. Sulla carta, nella prima fase la Croazia è la più forte delle nostre avversarie, schierando tre ex russe campionesse olimpiche e la fenomenale Jelic. Le padrone di casa della Repubblica Ceca saranno sicuramente avvantaggiate dal tifo; l'Ucraina ci ha battuto spesso e volentieri; la Germania e la Romania si fanno rispettare. E' un girone difficile, possiamo arrivare in semifinale (passano le prime due, ndr), così come finire terzi o quarti. Noi in questi mesi siamo migliorati molto sul piano fisico e tecnico. E anche nel concetto di gioco. Ma dobbiamo crescere ancora. Occorre pensare meno agli errori, imparare a sopportare le tensioni del campo e anche le pressioni esterne. Cose non facili per queste atlete, alcune delle quali sono davvero ai primi passi m azzurro». Dal Grand Prix è uscita fuori un'Italia che cerca di ricevere sul modello cinese e di attaccare su quello russo. Il sestetto titolare è composto da Navarrini (regista), Mifkova (opposta che riceve), dalle schiacciatrici cuneesi Biamonte e Beccaria, dalle centrali Leggeri e Bragaglia. «La panchina servirà comunque molto - sottolinea Velasco -, perché sarà importante riuscire a mantenere sempre alto il livello del gioco». La grande promessa Togut, reduce dall'argento mondiale con la juniores di Bosetti, dovrà risolvere eventuali problemi in fase d'attacco e la De Luca quelli in difesa, mentre Vannini, Borrelli e Monari saranno le sostitute rispettivamente in regìa, ricezione e al centro. Con questa Italia, da oggi a domenica prossima, Velasco dà il suo primo assalto alle medaglie femminili. Con la speranza di far subito centro come gli capitò 8 anni fa con gli uomini. Carlo Coriolano • PARTE LA Al. Conad-Lube Macerata, sfida tra outsider, inaugura oggi a Ferrara (ore 15,30, sintesi su Rai3 dalle 17,30) il campionato maschile. Domani il resto del primo turno.