Menotti, mister d'lmportazione di D. B.

Menotti, mister cflmportazione Menotti, mister cflmportazione «Vita poco facile per i tecnici stranieri ma nel calcio il passaporto non conta» GENOVA. In un campionato sempre più esterofilo, Luis Cesar Menotti è uno dei pochi tecnici stranieri in panchina. In serie A sono solo due gli allenatori non italiani: il Flaco e Sven Goran Eriksson, anche lui con precedenti sampdoriani. La società blucerchiata, che ha vinto il suo unico scudetto con Boskov, sembra nutrire una particolare predilezione per gli allenatori provenienti da altre nazioni. Menotti ha affrontato questa nuova avventura senza paura: «So che gli allenatori stranieri non hanno vita facile qui da voi - ha detto -. L'esempio di Tabarez è significativo, Oscar è un grande tecnico eppure è stato esonerato dal Milan dopo pochi mesi. Devo an¬ che aggiungere che chi lo ha sostituito non ha potuto fare di meglio..., questo per dire che nel calcio il passaporto conta poco. Contano tantissime altre cose». Il Flaco ha trovato in Italia un calcio diverso da quello argentino: «In campo le squadre possono sfruttare spazi maggiori, si può respirare un po' di più. E poi trovo che quasi tutte le partite siano spettacolari». Spettacolare dovrebbe essere anche la sfida odierna con la Juve: «Non firmerei né per un punto né per tre - ha detto Menotti -. Questa partita me la voglio giocare fino in fondo. Stiamo bene, abbiamo assorbito la sconfitta con il Bilbao, sarà difficile per la Samp, ma anche per i bianconeri». Montella contro Inzaghi, la «nuovelle vague» delle punte italiane: «Vincenzo ha più fantasia in area, Pippo ò più veloce - considera Menotti -. Sono uomini in grado di risolvere una partita in ogni momento. Credo che Ferrara e Monterò non passeranno un sabato tranquillo». Menotti è rimasto colpito da Di Livio: «Un giocatore che non mette mai una giacca da mille dollari, ma che ha sempre bei vestiti e belle scarpe. In Argentina i tipi come lui li chiamiamo "proligo", diligente. Del Piero? Non saprei dire come si può fermare, lo stesso discorso vale per Vcron e Morales, tutti grandi giocatori». Menotti affronta per la prima volta da allenatore la Juve: «Da giocatore, invece, ho fatto gol in un'amichevole a Torino nel '62. Giocavo nel River Piate e segnai nel primo tempo su punizione. Nella ripresa entrò None, al fianco di Sivori e Del Sol. Vinsero per 2-1. Chi era il giocatore più bravo di quel River? Io». [d. b.]

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