Quel barbaro di Schwarzy

Quel barbaro di Schwarzy Quel barbaro di Schwarzy CONANIL BARBARO 1981, alle 20,35, su Rete 4; dur. 140' Diretto da John Milius con Arnold Schwarzenegger, James Earl Jones, Sandhal Bergman, Ben Davinson, Max von Sydow, Gerry Lopez, Mako. Conan (Schwarzy) è un guerriero cimmeriano che si muove in un primordiale mondo di sangue, acciaio e magia. Rapito bambino diventerà un gigante spietato, il cui unico scopo è quello di vendicare l'assassinio dei genitori. Milius usa tutte le sue migliori risorse figurative e plastiche per raccontare il proprio ideale di superuomismo, ora cupo inno alla forza, ora decadente invito all'antùnodernismo. Più di una volta l'enfasi deborda ma nella corsa del guerriero nella prateria si respira il segreto della vera epica. CITTA'VIOLENTA 1971, Rete 4 alle 22,55; dur. 107' Charles Bronson è il protagonista del film drammatico diretto da Sergio Sollìma. Uscito dal carcere un sicario uccide l'uomo che l'ha tradito, ma non la donna amata che si è risposata con un boss della malavita. Sarà ricattato, ma Bronson, come sempre, riesce a risolvere in suo favore anche le situazioni più difficili. Nel cast c'è anche Haydée Politoff. IL PAPAVERO v ANCHE UN FIORE 1966, alle 20,30, su Tmc; dur. 100' Di Terence Young, con Yul Brynner, Senta Berger, Stephen Boyd, Angie Dickinson, Hug Griffith, Rita Hayworth, Omar Sharif, Marcello Mastroianni, Amedeo Nazzari, Trevor Hohoward. Una taske force dell'Onu è impegnata a stroncare il traffico dell'oppio dalla produzione in Iran allo spaccio a Napoli. Soggètto di Ian Fleming e regia dell'autore di quattro film di 007, per un progetto con scopi umanitari interpretato da un cast eccezionale per compensi simbolici. IN NOME PEL POPOLO SOVRANO 1990, alle 3,15, su Raiuno; dur. 110' Regia di Luigi Magni, con Alberto Sordi, Nino Manfredi, Jacques Perrin, Elena Sofia Ricci, Carlo Croccolo, Luca Barbareschi, Massimo Wertmùller, Serena Grandi. Sullo sfondo degli avvenimenti che portarono all'instaurazione della Repubblica Romana, nel 1848, si consuma il dramma di Eufemio Arquati (Wertmùller), la cui moglie Cristina (Ricci) ama il garibaldino Livraghi (Barbareschi): quando Eufemio si unirà ai repubblicani, riconquisterà anche la moglie. Tentativo di riproporre uno spettacolo «nazionalpopolare» ormai fuori moda. Poco curati i personaggi e la ricostruzione storica, mentre Sordi (nella parte del marchese Arquati) e Manfredi (in quella di Angelo Brunetti detto Ciceruaccbio) ripropongono le loro caratterizzazioni.

Luoghi citati: Iran, Napoli