Nuovi impianti in Mongolia di Gianfranco Quaglia
Nuovi impianti in Mongolia Nuovi impianti in Mongolia Sono entrati in produzione gli impianti tessili costruiti in Mongolia dal Lanificio Ing. Loro Piana &• C. spa, oggetto della colloborazione tra la società italiana e la Gobi Co. di Ulan Bator, il più importante gruppo tessile del Paese. Gli impianti sono costituiti da una linea di filatura cardata, una di filatura pettinata e uno stabilimento per la tessitura e il finissaggio di coperte di cashmere. Il valore dell'investimento fornito dalla Loro Piana, gruppo che fa capo interamente alla famiglia Loro Piana, ammonta a 7,5 milioni di dollari (circa 13 miliardi di lire). La società italiana ha realizzato lo scorso anno un fatturato di 276 miliardi, 144 dei quali all'esportazione, mentre il fatturato consolidato è stato di 320 miliardi. Gli investimenti sono stati pari a 23,4 miliardi, a completamento del piano '93/'96 di oltre 150 miliardi. I dipendenti a fine anno erano oltre 1000, 750 dei quali in Italia. Enrico Bondi passa attraverso forniture più a buon mercato di gas ed energia elettrica, e quest'ultima deve essere al servizio del made in Italy e non viceversa. Edison vuole compiere un passo storico in questa direzione». E ha aggiunto che il gruppo si sta muovendo a tutto campo sul fronte energetico e che ha già in corso contatti avanzati con una decina di altri distretti. Nel dettaglio due sono i progetti pilota da realizzare entro la prima metà del '98: uno relativo alle aziende con importanti consumi indipendentemente dai settori di appartenenza; l'altro riservato alle imprese della rubinetteria-valvolame. L'obiettivo, come ha spiegato Giulio Del Ninno, amministra¬ tore delegato Edison, è quello di vendere energia elettrica a un prezzo competitivo rispetto alle tariffe nazionali. Di quanto? La differenza potrebbe aggirarsi tra il 5 e il 10% per chilowattore, uno sconto che a grandi volumi porterebbe a notevoli risparmi. Presentando i due progetti, Bondi si è poi rivolto agli industriali e ai presidenti delle due associazioni (Luigi Zucco per Novara e Savino Rizzio di Vercelli), manifestando la sua soddisfazione per l'ingresso in competizione con Enel: «Sono felice di dare con voi questa spinta alla rottura del monopolio, è un bene per tutto il mercato. In genere è la piccola e media industria che ricorre a sub-fornitori. Noi abbiamo de¬ ciso di rovesciare il rapporto ed essere al vostro servizio fornendo prodotti competitivi». Il meccanismo del'accordo prevede la costituzione di un consorzio di autoproduzione, del quale faranno parte le aziende aderenti. La Edison produrrà energia attraverso le sue centrali (impianti avanzati con un consumo di combustibile inferiore del 30% rispetto a quelle del pubblico) ma si rivolgerà all'Enel per convogliare, su rete già esistente, l'energia che Bondi definisce «di migliore qualità e migliore costo». In altri termini: i fruitori non dovranno cambiare rete né allacciamenti. Restano ancora da definire, con l'Ente nazionale, i costi di quello che in parole tecniche è chiamato «vettoriamento» dell'energia. Un problema non da poco, ma che i vertici Montedison dicono risolvibile. Intanto è già stata stimata la potenzialità di energia venduta nel distretto pilota: circa 150 milioni di kwh annui. Gianfranco Quaglia
Persone citate: Bondi, Enrico Bondi, Giulio Del Ninno, Loro Piana, Luigi Zucco, Savino Rizzio, Ulan
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