Lo stupore del cardinale «Bob Dylan? E chi è?» di Marco Tosatti

Lo stupore del cardinale «Bob Dylan? E chi è?» Lo stupore del cardinale «Bob Dylan? E chi è?» altre vittime dell'intolleranza religiosa il cardinale di Bologna ha idee e parole fuori dal coro. «Sono d'accordo con quello che ha detto il card. Ratzinger, ma non con i titoli dei giornali, e allora adesso non mettetemi contro di lui. Quanto al chiedere perdono per gli errori del passato, da un punto di vista laico razionale è ridicolo, perché non possiamo giudicare a distanza di secoli. L'Inquisizione non è paragonabile ai nostri tribunali e poi sotto qualche aspetto non è detto che quel tribunale fosse peggiore dei nostri». Quando Giovanni Paolo II indicò ai cardinali il desiderio di arrivare al Terzo Millennio con un riconoscimento delle colpe della Chiesa, il card. Biffi non sembrava entusiasta. «Il 9 luglio, a pranzo - ha detto - ho parlato col Papa. La Chiesa non può avere peccati, perché non è lei peccatrice, ma coloro che ne fanno parte. Dal punto di vista religioso il chiedere perdono è preziosissimo perché vuol dire avere fiducia nella Chiesa. Chi mai domanda conto al sindaco di Milano delle malefatte di Ludovico il Moro»? Ma anche nel chiedere perdono bisogna usare la logica: «Pensate ai veri crimini dell'umanità, tipo il Terrore durante la Rivoluzione illliltl Per il Papa incontro col mondo rock. In francese: chi domanda perdono? Il presidente francese? Non sarebbe più logico allora aspettare il giorno del Giudizio?». La tragedia di Assisi naturalmente ha suscitato una grande impressione nel popolo del Congresso. Ieri sera il card. Camillo Ruini, guidan¬ do la «Via Crucis» l'ha ricordato in maniera appassionata. «Quando la ferocia umana fa vittime innocenti o stermina un popolo intero; quando, come purtroppo è accaduto anche oggi nell'Umbria e nelle Marche, si scatenano contro di noi le forze della natura si insinua nel nostro animo il sospetto che Dio non esista, o almeno che di noi si sia dimenticato». Ma i credenti possono «dare un ben diverso significato a quella sterminata storia della sofferenza e del peccato che accompagna e contrassegna da sempre il cammino del genere umano». Per una settimana Bologna è stata la capitale dei cattolici italiani. E da Bologna, con la venuta del Papa, secondo il sindaco, Walter Vitali, può partire un messaggio al Paese. «E' la lliltl to, il card. Biffi illliltl alto, il card. Biffi prima volta che il Papa viene a Bologna dopo i grandi cambiamenti epocali a cui anche il suo pontificato ha contribuito dopo la caduta del Muro». Secondo il primo cittadino «questa presenza a Bologna di Giovanni Paolo II si carica di significati simbolici. Questa è la città rossa per eccellenza, ima città che è animata da un profondo spirito laico, nel pieno rispetto che si ò sempre saputo manifestare per lo idee di tutti». Dopo il periodo di confronto ideologico, e quello di dialogo fra lontani, Walter Vitali da quella che definisce «la città dell'Ulivo» lancia una proposta: «Oggi siamo di fronte a una fase del tutto nuova. Con la caduta della pretesa dell'unità in un solo partito dei cattolici si apre una stagione nuova che può essere caratterizzata dalla collaborazione fra le culture e la ricerca comune di soluzione di fronte a grandi problemi. Secondo la mia opinione c'è oggi la possibilità, e non solo a Bologna, di andare oltre questo. Nel pieno rispetto dell'identità di ciascuno. Credo sia possibile incontrarsi, dialogare e trovare anche strade cornimi in un campo più ampio di quello strettamente politico». Marco Tosatti

Persone citate: Bob Dylan, Camillo Ruini, Giovanni Paolo Ii, Moro, Ratzinger, Walter Vitali

Luoghi citati: Assisi, Bologna, Marche, Milano, Umbria