Il sisma nel palazzo

Vili Vili Cadono comignoli e statue :■ Gli edifici crollano e vi sono numerose vittime Distruzione totale, il paesàggio è sconvolto TROMA ERREMOTO a Palazzo, per davvero. A furia di scrivere di «tempeste» a Montecitorio, «bufere» in Rai e «uragani» un po' dappertutto, quando il cataclisma esce dalla metafora e si materializza in morti, crolli e persino in un lampadario che oscilla sopra la testa a cilindro di Prodi, la nostra immaginazione sfiancata Fanatica a convincersi che dietro l'involucro vuoto delle parole si possano ancora nascondere degli eventi reali. E invece eccone uno, il Terremoto, che irrompe in tutta la sua fisicità traballante negli edifici del potere e ci permette di misurare con sincerità spietata il carattere dei suoi abitanti. Le catastrofi raccontano una classe politica meglio di cento finanziarie e bicamerali. Il governo Berlusconi cadde in realtà durante l'alluvione di Alessandria: l'immagine di civettuola impotenza che il sottosegretario Ombretta Fumagalli Canali emanava davanti alle telecamere con il suo toupè a mongolfiera ammosciato dalla pioggia rivelò alla nazione la fine del sogno efficientista di Berlusconi assai prima del tradimento di Bossi. Il governo dell'Ulivo denuncia fin dalla prima scossa la sua natura profondamente narcotica: sopire, troncare, minimizzare. Il sottosegretario Franco Bàrberi (si pronuncia come il Burberry, ma protegge obiettivamente molto di meno) rassicura i popoli dell'Italia Centrale che dopo lo scrollone notturno seguiranno soltanto alcuni brividi di assestamento. Quando alle undici e mezza l'Umbria si sbriciola e i pavimenti di Palazzo Chigi cominciano a ballare il rock'n roll, i più pessimisti vengono assaliti dal sospetto che il sottosegretario si sia sbagliato. Fra di essi c'è il vicepresidente di Confindustria Carlo Callieri. Proprio in quel momento sta illustrando a Prodi i «buchi» del Welfare State, ma - neanche fosse una macumba di Bertinotti all'improvviso sembra che uno di quei buchi gli si spalanchi sotto le gambe. Attimi di smarrimento, ma Prodi non è don Ulivo per caso. Non grida e non ammutolisce, non schizza in piedi né sprofonda flaccido nella poltrona. Socchiude invece gli occhietti che conoscete e avvolge il terremoto nelle sue spire gommose, lo assorbe, lo smorza, lo ipnotizza con una delle sue bat- LIEVE ENfiW Si sente all'interno delle case come un rombo o il passaggio di un trend. □ E! □ CQMSIMftEVOLE E' avvertito ovunque. Si rompono piatti e finestre. 53 a ei-'o 53 53 □ 53 i ,,71X31, FOSTE INTENSIW Sostanziali danni olle strutture, Sì formano voragini e gli oggetti «volano»: Avvertito eccezionalmente dall'uomo Vetri e vasellame vibrano e tintinnano E' avvertito da tutti, qualche vetro si rompe

Persone citate: Berlusconi, Bertinotti, Bossi, Carlo Callieri, Franco Bàrberi, Ombretta Fumagalli Canali, Prodi

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Umbria