Un pentito di Giuseppe Zaccaria

Un pentito Un pentito In videoconferenza «Qui trema tutto» FIRENZE. «Abbiamo il terremoto, scosse violente, dottore, qui trema tutto»: un racconto «in diretta» della scossa di terremoto che ha colpito ieri l'Italia centrale è stato fatto alle 11,42 dal collaboratore di giustizia Gioacchino Pennino, che stava deponendo con collegamento in videoconferenza al processo di Firenze per le stragi con le autobombe del 1993. Pennino, secondo quanto si è appreso, si trova in una struttura giudiziaria dell'Italia centrale, dalla quale ha cominciato a deporre poco dopo le 10,30. Il collegamento è stato molto difficoltoso per le scosse di terremoto. [Ansa] scossa, o forse davvero un colpo di vento, e viene giù». L'ospedale civile è a destra, al termine di un vicolo transennato anch'esso, semibuio, assolutamente deserto. Non c'è neanche più il custode. «L'hanno sgomberato questa mattina», racconta uno che d'un tratto è comparso in bicicletta. Si chiama Renato Tanzini, dice che dopo aver lasciato il centro ha provato ad avventurarvisi per vedere casa sua, e adesso ha preso gusto a pedalare nel silenzio. Dicono che l'altra notte, al momento della prima scossa, in quest'ospedale stesse nascendo un bambino e che gli ostetrici siano andati avanti nonostante la paura. Chissà che nome porterà il pargolo, in ricordo dello straordinario avvenimento. Al pedalatore del nulla la cosa non interessa: «Vada pure in giro - dice - non troverà anima viva. Stasera dormono tutti fuori». Dei 55 mila cittadini di Foligno quasi 30 mila abitano qui, ed hanno lasciato le case. E' come vedere uno scrigno aperto e svuotato di tutti i suoi preziosi. Anche l'informazione s'è ritirata. Il «Giornale dell'Umbria» ha sede accanto ad un edificio storico, la Casa dei Beccafumi, la redazione è buia e vuota, scappando qualcuno ha lasciata aperta una finestra. Poco più in là, alla «Nazione», due hanno tentato un'eroica incursione. Un giornalista ed un fotografo lavorano come disperati per mandare foto alla redazione centrale. «Possiamo stare qui dentro solo pochi minuti, e sotto nostra responsabilità. Scusa, spediamo le telefoto e filiamo». Sono filati tutti, mentre scendeva il buio lentamente la gente delle città umbre si è ritirata, ha abbandonato i centri storici come zone infette. Sta tornando alle campagne, dove se gli ulivi cominciano a stormire si può anche sperare che sia solo un refolo di vento e non ci sia un pezzo della tua stessa storia che è pronto ad ucciderti. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Beccafumi, Gioacchino Pennino, Pennino, Renato Tanzini

Luoghi citati: Firenze, Foligno, Italia, Umbria