Marta, il giallo della traiettoria
Marta, il giallo della traiettoria Roma, la perizia non permette di capire da dove sia stato sparato il proiettile Marta, il giallo della traiettoria /periti: analisi impossibile ROMA DALLA REDAZIONE «E' arbitraria qualsiasi traiettoria» è la conclusione a cui sarebbero giunti i periti incaricati di effettuare l'esame sul proiettile che la mattina del 9 maggio all'Università La Sapienza, colpì a morte la studentessa Marta Russo. Secondo quanto risulterebbe dal documento firmato dal professor Natale De Luca, non sarebbe possibile stabilire la traiettoria percorsa dal proiettile perché le tracce lasciate all'interno della testa della studentessa sono troppe. Il foro esterno sarebbe perfettamente cir¬ colare, con una leggera ovalizzazione che fa pensare a una traiettoria ortogonale, leggermente obliqua dall'alto verso il basso. Dunque il colpo sarebbe giunto dall'alto, ma non è possibile capire da dove esattamente sia stato sparato. Il sostituto procuratore Carlo Lasperanza, titolare dell'inchiesta, ha dunque chiesto un supplemento d'indagine. Ma dalle parole dei periti. Vero Vagnozzi e Martino Farneti, a essere sottolineate sono soprattutto le difficoltà incontrate durante il primo esame, difficile dire quali potranno essere i risultati del supplemento. «Il sopralluogo, la Tac, la posizione della testa: ognu¬ no di questi elementi è stato valutato e accertato numerose volte ha spiegato Vagnozzi - ma una delle difficoltà principali è stato il fatto di non avere l'arma del delitto». Tutto questo non farà che fornire nuovi elementi alla difesa dei due ricercatori in stato di arresto dal 15 giugno scorso, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, che già due giorni fa aveva presentato due esposti-appello per protestare contro i metodi d'indagine seguiti fino a oggi e ieri ha visto un nuovo intervento dei genitori davanti alle telecamere del Maurizio Costanzo Show. Ma l'accusa e, in particolare, il procuratore capo di Roma Salva¬ tore Vecchione, ha rotto il silenzio che si era imposto, per diramare una nota in cui avverte che, dopo aver esercitato la vigilanza conferitagli dalla legge, ha accertato che «non sono state violate norme né sostanziali, né processuali». Sono poi intervenuti i difensori della supertestimone Gabriella Alletto, Pietro Cerasaro e Mariano Buratti, per stigmatizzare le dichiarazioni rilasciate due giorni fa dall'onorevole di Forza Italia Marco Taradash e valutare se vi siano gli estremi per una querela. Il parlamentare aveva espresso la propria solidarietà all'appello dei genitori dei due ricercatori. Ripartono da zero gli accertamenti balistici per il delitto di Marta Russo
Luoghi citati: Roma
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