Presto un incontro tra il «picconatore» e il Cavaliere di Fabio Martini

E adesso tutti alla corte di Cossiga Berlusconi gli offrirebbe la presidenza della futura Federazione liberaldemocratica E adesso tutti alla corte di Cossiga Presto un incontro tra il «picconatore» e il Cavaliere ROMA. Tutti lo cercano, nessuno lo trova, in pochi giorni Francesco Cossiga è diventato l'araba fenice della politica italiana. La pensata più curiosa l'ha avuta Rocco Buttiglione e l'ha confidata in un orecchio a Silvio Berlusconi: «Che ne dici se io, te e Cossiga ci incontrassimo a piazza del Gesù, nel salone della vecchia direzione de, in quello che è stato un luogo simbolo del moderatismo vincente?». Berlusconi non ha detto no, ma il guaio è che il ricercatissimo Cossiga di queste ore si è reso irreperibile e chissà se mai si farà quella foto di gruppo. Tutti lo vorrebbero al proprio fianco, Cossiga, e infatti nel Polo tutto è di nuovo in movimento da quando l'ex Picconatore ha detto chiaro e tondo di essere «pronto a prestare» tutta la propria «opera» al progetto di una nuova forza liberaldemocratica. Nel Polo è partita un'accelerazione senza precedenti: in pochi giorni si è con- sumato un vortice di incontri, promesse, scenari. Il duo ccd Casini-Mastella cerca di convincere Buttiglione a fare la fusione dei due partiti e in termini di poltrone la proposta finale è questa: «Casini fa il segretario, Mastella il presidente e tu, Rocco fai il presidente dei deputati...». Ma intanto, in gran segreto, il piccolo edu di Buttiglione sta per perfezionare un corposissimo accordo con i «cugini» del ppi: il partito di Marini si prenderà tutte le sedi ex de - oggi a mezzadria - in cambio di 20 miliardi e a quel punto «potremmo riflettere sul da farsi...», ammette il direttore della Discus¬ sione, il edu Gianfranco Rotondi. Si agitano i neo-democristiani perché non vogliono perdere il treno-Cossiga. E stavolta - ecco la novità - non vuole perderlo neanche Silvio Berlusconi. Con tutte le sue grane giudiziarie, stuzzicato e talvolta preso in giro da Cossiga, per la prima volta Berlusconi ha teso la mano. E dietro le quinte ha fatto qualche cosa di più. Ha incaricato Beppe Pisanu di avvicinare Cossiga, di preparare il clima per un incontro, senza scartare un'ipotesi clamorosa: affidare all'ex Capo dello Stato la presidenza della futura Federazione liberaldemocratica, che potrebbe nasce¬ re dalla scomposizione di Forza Italia e dei satelliti neo-democristiani. Racconta Pisanu, sassarese come Cossiga: «Quando ero un giovane dell'Azione Cattolica fu Cossiga che mi instradò alla politica e ho sempre mantenuto un rapporto molto cordiale con lui. Cossiga e Berlusconi? Sarà la forza delle cose a farli incontrare...». Di più non dice Pisanu, ma se gli si chiede se un domani Cossiga potrebbe assumere un ruolo di prestigio nel futuro partito liberaldemocratico, il presidente dei deputati «forzisti» risponde così: «Certo che potrebbe assumere un ruolo di prestigio e non soltanto a conclusione, ma anche all'inizio di un processo di rifondazione. Certo, sciogliere oggi Forza Italia sarebbe sottrarre l'apporto più consistente al progetto liberaldemocratico nel quale tutti dovranno mettersi in discussione». E lui, Cossiga? Ironico, tagliente come sempre nei suoi momenti di grazia, l'ex Presidente ha confi¬ dato a Panorama: «Quella in cui credo è un'altra cosa rispetto al progetto che ha in testa Berlusconi. A meno che non sciolga il suo partito: quando lo vedrò gli spiegherò che sarebbe un atto di coraggio sciogliere formalmente Forza Italia, che ha avuto un ruolo meritorio, ma in fase di esaurimento». Ed ecco già la prima novità rispetto al solito Cossiga affilato: con nonchalance fa sapere che finalmente si incontrerà con Berlusconi e lo fa senza ironie corrosive. Certo, Cossiga indica una strada precisa a Berlusconi: «Forza Italia dovrebbe fare come Fraga Ilibarne in Spagna: quando si è accorto che Aleanza Popular aveva esaurito il suo compito l'ha sciolta e si è formato il partito popolare». E intanto, parallelamente a Cossiga, si muove il gruppo raccolto attorno a Pellegrino Capaldo e a Bruno Tabacci, già presidente democristiano (e demitiano) della Regione Lombardia. Un progetto coltivato in gran segreto e al quale lavorano personaggi come Biagio Agnes, neopresidente di TeleMontecarlo e lo storico milanese Giorgio Rumi, editorialista dell'Osservatore romano. E pur senza esporsi in prima persona, anche il direttore dell'Osservatore romano Mario Agnes ha fatto sapere di guardare con simpatia al progetto cossighiano di una nuova forza moderata. E in questi anni l'Osservatore ha fatto capire tante volte gli umori d'Oltretevere. Il cattolico Prodi scende in campo con la sinistra? L'Osservatore di Agnes denuncia «i toni astiosamente polemici nei confronti di Berlusconi». Il pool di Milano? «E' giunto il momento di lavorare senza atteggiamenti demagogici». Di Pietro, pur «avvisato» entra il politica? «Smaccata contraddizione: fino a ieri bastava un avviso di garanzia per ritenere distrutto un politico». Fabio Martini L'ex Presidente «Un atto di coraggio sciogliere formalmente Forza Italia» L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

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