L'arte contemporanea? Un terremoto

ARRIVA Si apre oggi al Lingotto la quarta edizione di «Altissima», la mostra mercato con galleristi da tutto il mondo L'arte contemporanea? Un terremoto Quadri, opere via fax e le fotografie del Museo Ludwig J\ TORINO ! ' APITALE dell'arte povera I negli Anni 60, Torino ha I i avuto in quel decennio _Ml un'intenso scambio culturale con Napoli. Artisti della «nuova generazione» hanno lavorato ai piedi del Vesuvio, gallerie «di tendenza» delle due città sono state in stretto contatto, scambiandosi esperienze e ricerche. E non a caso nell'82, quando il gallerista napoletano Lucio Amelio, lancerà l'idea di «Terrae motus», con l'intenzione di contrapporre alla forza distruttiva del sisma quella creativa dell'arte, saranno numerosi i torinesi che parteciperanno al progetto, da Fabro a Gilardi, da Pistoletto a Merz. A ripercorrere i rapporti tra Torino e Napoli è «Attissima '97», la Fiera Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea che si apre oggi al Lingotto. «Nella cultura ma soprattutto nell'arte contemporanea non ci sono frontiere campanilistiche. Siamo partiti da questa constatazione per indagare i legami tra le due città»: così il semiologo Omar Calabrese, consulente della manifestazione, spiega la scelta che vede la metropoli partenopea protagonista al Lingotto. «Dagli Anni 60 ad oggi - dice ancora Calabrese - tanto Torino quanto Napoli sono state punto di riferimento, per le sperimentazioni, per la vivacità delle gallerie, dei musei o del collezionismo. Per questo abbiamo pensato di mettere le loro esperienze a confronto». Sotto le volte del padiglione 3 del Lingotto approda quindi la mostra «Terrae motus», con 21 opere della Fondazione Lucio Amelio, selezionate dal critico Achille Bonito Oliva. Il settore Arte contemporanea del Museo di Capodimonte espone il maxiquadro di Andy Warhol «Vesu- vius». Oggi pomeriggio è in programma un convegno-confronto con il sindaco di Torino Castellani, gli assessori alla cultura, Perone e Nicolini, sovrintendenti, critici ed artisti. E fra le 95 gallerie che animano la mostre-mercato folta è la pattuglia partenopea, con nomi come Amelio, Alfonso Artiaco, Lia Rumma, Morra, TH.E o Trisorio. Ma «Artissima», giunta alla sua quarta edizione, ha un'altra protagonista: la fotografia. «In tutto il mondo - spiega ancora Calabrese - è ritenuta arte tanto dalla critica quanto dal mercato. Da noi no. Ci interessava perciò riflettere su questo mezzo di rappresentazione, sulle ragioni che ne hanno impedito l'apertura al mercato, nonostante in Italia ci siano stati e ci siano grandi fotografi». E non è un caso che nel nostro Paese manchino grandi musei della fotografia. «Per un certo periodo - aggiunge Calabrese - le istituzioni pubbliche hanno privilegiato grandi opere e grandi installazioni. D'altro canto il mercato privato doveva dare sicurezze, per questo preferiva quadri, magari riproducibili, ma "di firma" e vendibili in tv. In Italia c'è scarsa educazione, siamo fermi all'arte come bene rifugio o deco- razione delle pareti: si scelgono dipinti o installazioni come feticci e non per la loro qualità». Altrove non è così e un esempio viene dal Museo Ludwig di Colonia, il cui dipartimento di fotografia conserva più di 10 mila immagini. A Colonia si possono vedere tutti i grandi maestri del che da Ansel Adams a Moholy-Nagy, da Cecil Beaton a Richard Avedon. Molte delle istantanee che fanno parte del nostro immaginario si trovano in quel museo e Artissima, nella sezione «Foto da collezione», ne propone una cinquantina, fra cui il Charlie Chaplin di Richard Avedon e il ritratto di Anton Raderscheidt di August Sander. Ma l'esperienza di Colonia può essere esportata in Italia? Se ne parlerà domenica in un convegno, coordinato dal critico Italo Zannier, cui parteciperanno Reinhold Misselbeck, curatore del Dipartimento di Fotografia del Ludwig Museum, i fotografi Franco Fontana e Mario de Biasi. Tra le iniziative collaterali anche l'inaugurazione al Museo d'Arte Contemporanea di Rivoli della mostra «Maurizio Cattelan, tre installazioni per il castello», aperta al pubblico da domani. Infine, fra le curiosità, anche una maratona di fax art via Internet. Per rendere omaggio all'ingegnere senese Giovanni Caselli, che un secolo fa inventò il fax, 77 artisti invieranno sabato via cavo una loro opera ad Artissima. Ovviamente quelle che si vedranno a Torino, complici le distorsioni delle linee telefoniche e i colori delle stampanti, saranno opere diverse da quelle realizzate dagli autori. «Sarà quindi - conclude Calabrese - un'occasione per riflettere sulla natura ambigua dell'"originale"». Rocco Moliterni ORARI E BIGLIETTI Artissima si svolge al Padiglione 3 del Lingotto, via Nizza 280, da domani a domenica 28 Orari: giovedì, sabato, domenica ore 11-20; venerdì ore 11-23 Ingresso: 14 mila lire Sito Internet: www.artissima.it AJcrp «Edipo e la Sfinge» di Vettor Pisani A sinistra «Vesuvius» di Andy Warhol