Enel e Authority ai ferri corti

L'organismo di controllo accusa: conti impropri. L'ente ribatte: sbagliano loro L'organismo di controllo accusa: conti impropri. L'ente ribatte: sbagliano loro Enel e Authority ai ferri corti Slitta al '98 la vendita di Autostrade ROMA. Enel-Authority, lo scontro fa scintille. L'accusa è reciproca: conti sbagliati. La contrapposizione dura da mesi e la riapre l'organismo di controllo sull'energia, alla Camera, commissione Attività produttive: la vicenda delle quote prezzo da restituire agli utenti e la riforma dei rimborsi per l'acquisto di combustibile sarebbe ben lontana dal provocare una catastrofe da 7 mila miliardi sul patrimonio. Lo sostiene Pippo Ranci, presidente dell'Authority e contesta anche la linea del presidente Chicco Testa e dell'amministratore delegato Franco Tato sul blocco del ritiro delle eccedenze di produzione dai privati. In più, Ranci annuncia che continua a vigilare sull'intesa EniEnel, per evitare che vada a strozzare di fatto la concorrenza. Ranci parla di conti e valutazioni «improprie». Ma sembra una formula diplomatica che nasconde di fatto una bocciatura del management Enel con tante «perplessità» anche sul suo ricorso al Tar della Lombardia. Secondo i conti dell'Authority, l'effetto del provvedimento tariffario scattato il 1° luglio (e quindi riferibile al secondo semestre '97) «è ragionevolmente stimabile per il 1997 in una riduzione di 83 miliardi di lire, contro i 650 dichiarati dall'Enel». Una perdita che dovrebbe portare a un calo dell'utile netto di entità trascurabile (e quindi non del 33% come paventato da Tato) considerando il giro d'affari della società che nel '96 ha registrato un fatturato di circa 35 mila miliardi ed un utile lordo sui 3500. Per Ranci è impropria anche la stima (900 miliardi in meno l'anno) dell'ente per quanto riguarda l'abolizione delle quote prezzo: si tratta infatti «della cessazione di un programma temporeaneo di aumenti di capitale che non può essere direttamente tradotto in una perdita di profitto». Altro punto dolente, il ritiro delle eccedenze. Ranci annuncia un provvedimento in tempi brevi e riconosce che «i prezzi medi di ritiro (104 lire al kwh nel '96) sono aumentati e le norme sono di un periodo in cui c'era scarsità generativa». Ora lo scenario è cambiato: siamo in una fase di ampia produ¬ zione e perciò «è venuta meno la ragione dei prezzi elevati». L'Authority vede quindi la vera soluzione «nella nascita di un mercato, ma finché questo non è funzionante si deve riconoscere un obbligo di ritiro altrimenti si avrebbe una perdita per l'economia nazionale». Replica dell'Enel in serata: «Sorpresa e rammarico», perché l'Authority non ha confrontato con l'azienda le sue stime prima di presentarle in Parlamento? L'ente tiene duro, è convinta di non avere obblighi sul ritiro delle eccedenze, è fedele al mandato del Tesoro di «creare valore» e conferma i propri dati: il provvedimento sui combustibili «contrariamente a quanto sostenuto dall'Authority», con il nuovo meccanismo, non produce «alcun sostanziale vantaggio per Enel nel secondo semestre '97». Il maggior contributo riconosciuto dal nuovo meccanismo per il carbone (+223 miliardi), verrebbe infatti annullato da quelli inferiori per gas (-193 miliardi) e olio combustibile (-33 miliardi). L'Enel ribadisce inoltre «il pesante effetto sul conto economico derivante dall'abolizione delle quote prezzo e dal provvedimento dell'Authority sulle importazioni, pari a minori ricavi per oltre 700 miliardi nel 1997». Sul fronte Iri si allungano frattanto i tempi per la vendita di Autostrade ai privati. Il presidente Gian Maria Gros Pietro, in commissione Trasporti, ha confermato che la data prevedibile per l'offerta pubblica di vendita e la cessione di quote agli investitori istituzionali è agli inizi del prossimo anno «se non ci saranno impedimenti». Gros Pietro, dopo aver sottolineato che eventuali modifiche alla proroga ventennale della concessione richiederebbero la riformulazione del piano finanziario, ha fornito la tempistica dell'operazione: due mesi dalla pubblicazione del bando per costituire l'azionariato stabile. Per completare la procedura entro il '97, bisogna quindi che la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto approvativo arrivi entro la metà di ottobre e sia immediatamente seguita dalla pubblicazione del bando. [b. g.l Franco Tato amministratore delegato dell'Enel Spa

Persone citate: Chicco Testa, Franco Tato, Gian Maria Gros Pietro, Gros Pietro, Pippo Ranci, Ranci

Luoghi citati: Lombardia, Roma