Anche il Veneto cade in letargo

Padre e figlia, da mesi hanno un sonno profondo e inspiegabile Padre e figlia, da mesi hanno un sonno profondo e inspiegabile Anche il Veneto cade in letargo Dopo quelli di Lucca, due nuovi casi VENEZIA OPO i nove casi di Lucca, la «malattia del sonno» colpisce anche nel Veneziano. Due componenti di una famiglia di Noale, B.M., di 50 anni, ed E.M. di 23, padre e figlia, da mesi accusano sintomi di letargia, una patologia ancora sconosciuta che fa cadere in un sonno profondo e innaturale per periodi prolungati, anche di giorno. Per B.M. i primi disturbi risalgono al 29 marzo scorso quando, dopo pranzo, cominciò ad accusare intorpidimento diffuso in tutto il corpo e una sonnolenza incontrollabile. L'uomo fu immediatamente trasportato all'ospedale dove, dopo il ricovero, dormì per una quindicina di ore. Da allora i sintomi si sono ripetuti a distanza di due giorni, provocando sonni prolungati per due-tre giorni consecutivi. «Ogni volta che capita - ha spiegato la moglie, G.B. - tentiamo di svegliarlo come ci hanno consigliato i medici, ma è inutile. Mio mari¬ to prende coscienza per qualche secondo e poi ricade in un sonno profondo». Appena iniziò ad accusare i sintomi, B.M. fu trasportato all'ospedale, dove venne ricoverato e sottoposto ad esami; l'ultimo ricovero -13 in tutto - risale all'altro ieri, in un ospedale veneto, dove rimarrà fino a lunedì quando verrà trasferito a Bologna per l'esame del Dna. Infatti, nonostante i numerosi accertamenti, i medici non sono ancora riusciti a spiegare la strana malattia, che non è riconducibile ad abitudini alimentari o particolari condizioni ambientali. Le ultime ipotesi degli operatori sanitari riguardano una probabile origine genetica della patologia che aveva già colpito, nel '93, un altro componente della famiglia. (All'epoca i medici - ha riferito la donna - avevano pensato si trattasse di malori collegati all'età avanzata di mia suocera, ma ora la malattia ha colpito anche mia figlia che ha solo 23 anni». E.M. ha iniziato ad avere gli stessi sintomi del padre ad agosto e anche per lei è iniziato l'iter degli esami clinici e dei ripetuti ricoveri durante i quali le è stata diagnosticata una «crisi di ipersonnia». «La sua vita, quella di mio marito e di tutta la famiglia - dice G.B. - è stata completamente sconvolta. Mia figlia ora è a casa da oltre un mese e mezzo dopo essere stata costretta a interrompere il lavoro; mio marito, che è imprenditore, aveva un'attività ben avviata ma è stato costretto ad abbandonare tutto ed io ho tre figli da far crescere e cui dare da mangiare». La donna infatti ha altri due figli maschi, un bambino di sette anni e un altro di 20, per il quale lancia un appello: la possibilità di esonerarlo dal servizio militare per il quale dovrebbe partire tra qualche mese. «Il figlio più grande - spiega la madre - è l'unico che può lavorare e senza uno stipendio a fine mese ci troviamo in una situazione disperata; e poi c'è il bambino piccolo, speriamo che qualcuno ci aiuti». Intanto continuano a dare risultati negativi gli accertamenti che i tecnici stanno portando avanti per cercare di individuare l'origine dei casi di letargia che da qualche tempo si verificano a Camigliano di Lucca. Il direttore dell'Arpat, l'ingegnere Uberto Barsanti, ha spiegato che sono stati eseguiti nuovi controlli con due tecnici di fisica ambientale. «Dopo le verifiche, con esito negativo, del giorno precedente sulle onde elettromagnetiche emesse ad altissima frequenza (un rapporto è stato inviato alla procura dopo un esposto de¬ gli abitanti), stavolta abbiamo misurato le onde dei campi elettrici delle linee ad alta tensione. Pure in questo caso la segnalazione strumentale è stata quasi impercettibile». L'attenzione si è concentrata anche sulle acque del rio Castruccio: «I primi esami svolti sull'acqua dei pozzi - ha detto Barsanti hanno evidenziato che non ci sono solventi che contengano sostanze addormentanti. Anche i bromuri sono nella norma. Purtroppo, non sapendo esattamente cosa cercare, facciamo molti esami che richiedono parecchio tempo». [m. g. r.] Una dottoressa dell'Usi ispeziona le abitazioni di alcuni colpiti dalla letargia a Camigliano di Capannori in provincia di Lucca

Persone citate: Barsanti, Uberto Barsanti