« Rivoluzione delle teste vuote »

Rivolutone delle teste vuote « Rivolutone delle teste vuote » Vecchioni: la scuola scenda a patti IL PROFESSORE CANTAUTORE AVICENZA saltano le lezioni in massa? Ma c'entrano la Lega e i secessionisti?». No, nessuna motivazione dichiarata, né politica né sociale. Stanno a casa e basta. Tutti. Una «prima» assoluta anche nell'esperienza scolastica di Roberto Vecchioni, insegnante di liceo oltre che cantautore. Marinano in massa, come se fosse una moda o ci fosse un passaparola. Le era mai capitato? «No, ma fino a qualche anno fa non avevo mai sentito parlare neanche di sassi dal cavalcavia o di ragazze che denunciano di essere state violentate nei bagni della scuola o che si buttano dal balcone del loro istituto. Negli Anni Settanta, nei periodi "caldi", accadeva che gli studenti non entrassero in aula per partecipare a un corteo. C'erano motivazioni evidenti: problemi politici, conflitto con lo Stato, accuse alla scuola di non insegnare. Questa volta non c'è nulla o, meglio, nulla di evidente». E qual è la motivazione nascosta? «I giovani oggi mi sembrano una élite senza potere. Ogni dibattito, ogni canzone, ogni film è dedicato a loro. Sentono di avere una leadership e la esercitano così. Non c'è potere che possa fermarli». Cioè non c'è sanzione? «Che sanzione può esserci di fronte a una rivoluzione? La punizione scatta quando una minoranza va contro una regola che tutti accettano e vogliono. Qui non c'è il singolo episodio, legato alla paura di un'interrogazione o semplicemente per andarsene a spasso, come succede da sempre: è un fenomeno collettivo, molto più grave». Il preside ha rinunciato per adesso a provvedimenti disciplinari e ha inviato una lettera alle famiglie di tutti gli alunni. Crede che servirà? «Nel rapporto tra genitori e figli c'è qualcosa che non va, questo è sicuro. Qualcosa non ha funzionato nel "cambio sociale": c'è stato uno strappo nel passaggio dei valori». Va bene, ma ora come se ne esce? «Occorre un dibattito serio, per capire le motivazioni profonde del gesto, quelle che stanno sotto la pelle. La scuola dovrà concedere qualcosa, ma anche pretendere in cambio. Questi giovani sono molto coccolati su aspetti inutili e non sulle questioni importanti». [s. man.] «A furia di parlare di giovani si è creata una élite senza potere» Il cantautore e professore di liceo Roberto Vecchioni

Persone citate: Roberto Vecchioni, Vecchioni