Saltano le lezioni in 2500

A Vicenza, e sabato ripeteranno l'impresa Sultano le lezioni in 2500 A Vicenza, e sabato ripeteranno l'impresa VICENZA. Sei ore di scuola? Troppo pesanti. Specie se è di sabato. Allora meglio la grande «bruciata», meglio andare a bighellonare lungo la via principale della città, corso Palladio, meglio «far vasche in centro» come si dice da queste parti. Lo hanno fatto sabato scorso 2500 studenti degli istituti superiori di Vicenza e vogliono ripeterlo questo fine settimana. Sono rimasti fuori dalle classi lasciando a bocca aperta bidelli, insegnanti e presidi 700 alunni dell'istituto tecnico «Alessandro Rossi», sette classi di liceali del Quadri, una parte del professionale «Da Schio» e un bel po' del «Parise». L'improvvisato e godereccio corteo ha tentato anche gli altri studenti del classico e dello scientifico ma questi hanno risposto picche. La grande astensione dalle lezioni non ha motivi ideologici, non viaggia sotto le bandiere dei temi legati all'impegno, alla solidarietà, alla difesa dell'ambiente o per riformare la scuola. I ragazzi «bruciano» senza motivo, così. Un po' per tradizione, un po' per goliardia e tanto perché la settimana corta ha i suoi seguaci anche in mezzo ai banchi. La tradizione dura da qualche anno e si basa su un passaparola più efficace di quello della pubblicità dell'ammorbidente, un tam-tam che viaggia trasversale, specie tra gli studenti delle professionali. Durante l'anno diventeranno bianchi, neri, verdi o rossi, ma il primo sabato alla ripresa dell'anno scolastico da almeno un lustro a questa parte per una buona fetta di loro la parola d'ordine è astensione dalle lezioni. O, in gergo, invece di andare a scuola si «brucia». Quest'anno l'usanza però rischia di estendersi per lo meno anche a questo fine settimana. Non si sa come e soprattutto nessuno sa da chi parte la chiamata a marinare la scuola, ma è certo che in provveditorato non hanno perso tempo a contare le pecorelle smarrite. Il provveditore agli studi di Vicenza, Giuseppe Vivona, infatti ha già messo in allarme presidi e corpo docente di tutti gli istituti superiori della provincia: dato che nessuna circolare del ministero della Pubblica istruzione prevede la settimana corta alle superiori, meglio correre ai ripari ed evitare che U sabato diventi la giornata del dolce far niente. La nota del provveditore invita dunque alla vigilanza. Una seria azione di prevenzione in classe: con gli insegnanti attenti a capire se la strana febbre che ogni anno colpi sce al primo sabato di scuola gli stu denti vicentini è destinata a ripetersi. In questo caso l'invito è dunque a far opera di convincimento perché l'orario sia effettivamente rispettato. In caso contrario? Il preside Pietro Sergio Cervellin, prende posizione e sottolinea che «l'unico strumento per reagire è sempre una vecchia legge del 1925, più comunemente conosciuta come sospensione». Ma è uno strumento vecchio, poco popolare. E poi appli¬ carlo in contemporanea a qualche migliaio di studenti non è proprio così semplice. Che fare? «Questa usanza dura da qualche anno, è un malcostume finora limitato a una sola giornata di scuola persa - dice Concetto Privitera, preside dell'istituto Rossi di Vicenza, la scuola che vanta tra i suoi ex allievi anche l'inventore del microchip, Federico Faggin -. Finora abbiamo spesso recuperato il primo sabato di scuola perso riducendo la durata dei viaggi d'istruzione: invece di cinque giorni le gite diventavano di quattro. Ora siamo sconcertati alla notizia, ormai diventata di dominio pubblico, che anche questo sabato i ragazzi vogliono stare fuori dalle aule e andranno a passeggiare in centro. Se sarà così certo qualche provvedimento bisognerà prenderlo». Alessandro Mognon In fuga dalla scuola per bighellonare nelle strade del centro Il provveditore allarmato, i presidi: rischio di sospensione IL LESSICO DEGLI STUDENTI A Torino: tagliare a Milano: bigiare a Venezia: bruciare a Bologna: fare fughino a Roma: fare sega a Napoli: fare filone a Palermo: fare l'ora — ———.— —.— In duemilacinquecento hanno marinato la scuola a Vicenza

Persone citate: Alessandro Mognon, Alessandro Rossi, Concetto Privitera, Federico Faggin, Giuseppe Vivona, Parise, Pietro Sergio Cervellin