Maroni: Andreatta non sa quello che dice

Maroni: Andreatta non sa quello che dice Maroni: Andreatta non sa quello che dice OMILANO NOREVOLE Maroni, lei che sarebbe il premier padano, cosa ne sa dell'«Esercito della Padania»? «So tutto quel che c'è da sapere, e cioè che non esiste. Però tutta questa storia, questa bufala, si rivela una vicenda politico-giornalistica assai istruttiva». Sarebbe? «Se politici e giornalisti non si offendono, tutto nasce da una dichiara/•"* zione mai rilasciata e da repliche vere al limite del delirio». Riassunto, prego? «Un giornalista, non so chi, riferisce al ministro Andreatta una frase attribuita a Paolo Bampo, M deputato della Lega Nord, già presidente della Commissione difesa della Camera. "Con tre generali sto preparando le forze armate della Padania". Bum! Andreatta commenta e ale, tutti dietro, senza neppure preoccuparsi di verificare, di chiedere a Bampo...». Che era già partito per Kiev, dove da oggi partecipa ad un seminario Nato. «D'accordo, non c'era, neppure io l'ho rintracciato perché per far risparmiare l'amministrazione della Camera non è andato in un albergone, ma in una pensioncina senza telefono. Però bastava informarsi». Dove? (Alla Commissione difesa, ad esempio». Per scoprire che? «Che Bampo, vecchio alpino, uno che interviene nei nostri congressi con il cappello e la piuma, da tempo e alla luce del sole, sta preparando un progetto di riorganizzazione delle forze armate italiane, ripeto: italiane, nel Nord Italia». O Padania? «Va bene, Padania, ma che cambia? Bampo si è sempre battuto contro lo scioglimento della Brigata Cadore e contro la liquidazione del Corpo degli alpini. Da quel che so io, con alcuni generali in pensione piuttosto che tuttora in servizio, sta discutendo il suo progetto. Ma per carità, da qui a gonfiare l'inesistente caso dell'esercito padano ce ne corre, no?». Ma a leggere le agenzie di stampa si sono già mossi la magistratura militare, una procura del Veneto, dichiarazioni allarmate di politici e del ministro Andreatta. «Andreatta? Per l'amor di Dio, se il 1° aprile gli dicessero che l'esercito svizzero ha dichiarato guerra all'Italia sarebbe capace di mandare l'intero esercito a Chiasso. Ma come fa un mmistro serio a commentare dichiarazioni inesistenti? Ma come fanno a dire "c'è la notizia criminis, richiamate Bampo dalla delegazione partita per Kiev" quando il povero vecchio alpino Bampo è l'unico a non aver mai parlato?». Morale? «C'è una brutta febbre che sale, ed è quella della voglia di galera per chi parla di Padania. Basta un niente e si monta la panna. A Gorizia un manipolo di fascisti che gridava "Bossi bandito bastardo come Tito" è diventato una folla di cittadini democratici. A Verona si è inventata la definizione "scontro sfiorato" e adesso sotto con l'esercito padano. Tutte balle, ma con un seguito di reazioni scomposte e sovraeccitate, di gente che ha perso la testa e ha solo voglia di manette e manganello». Non le sembra di vederla un po' da catastrofista? «Io? Quella delle forze armato, dopo gli scontri sfiorati di Verona, è la montatura numero due in quattro giorni. E sto già aspettando la prossima...». [g. ce.] I presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

Luoghi citati: Gorizia, Italia, Kiev, Nord Italia, Veneto, Verona