LA VITA ETERNA IN TERRA di Gianni Vattimo

LA VITA ETERNA INTERRA VIVERE 24 ORE SU 24 LA VITA ETERNA INTERRA DELL'ETERNITÀ' - la condizione di Dio, e forse anche delle anime nell'altro mondo - sappiamo pochissimo: nemmeno se possiamo figurarcela come una durata senza limiti, Ma una cosa almeno sembra certa: nell'eternità non ci sono orari, poiché non c'è il tempo come successione di prima e dopo. Dunque i risultati della ricerca inglese da cui emerge una tendenza crescente a vivere «sulle ventiquattro ore» - non più condizionati da qualche ritmo «naturale» (l'alternarsi del giorno e della notte, e più ancora il cambio delle stagioni, le vicende della meteorologia) o da quel ritmo quasi naturale, perché radicato in abitudini secolari, che è l'orario del lavoro e del tempo libero - potrebbero indicare che, almeno per questo aspetto, ci stiamo avvicinando alla vita eterna. Non è esagerato evocare un termine così impegnativo: sia perché la trasformazione che si verifica nel modo di vivere il tempo è profondissima e di portata epocale, sia perché non sarebbe difficile riconoscere che, nell'affermarsi di questo nuovo stile di vita, non giocano solo, in modo determinante, fattori tecnologici, ma si avverte anche l'antica aspirazione umana a liberarsi dei limiti del tempo. La macchina per viaggiare nel passato e nel futuro per ora la conosciamo solo nei film di fantascienza; ma in qualche modo appartiene già al nostro immaginario, è un aspetto, estremo, certo, della stessa trasformazione che, in termini più attuali e concreti, stiamo vivendo nei fenomeni segnalati ora dall'inchiesta inglese. Qualcosa del genere c'è stato fin dagli inizi della grande industria, con l'utilizzo di macchinari che non potevano interrompere il loro ciclo. Ma i «turni» erano qualcosa che non riguardava la grande maggioranza dei lavoratori. In seguito, anche gli sforzi per organizzare la produzione secondo schemi non più tayloristici hanno messo fuori gioco, in molti casi, i ritmi meccanicamente stabiliti, uguali per tutti. Anche lo scaglionamento delle ferie ha contribuito al cambiamento. E oggi si moltiplicano le forme di lavoro dove la scansione tradizionale degli orari non ha più senso. Non si tratta solo dei giovani finanzieri rampanti che devono vegliare per seguire l'andamento delle borse in Paesi con diversi fusi orari: ma anche delle tante forme di telelavoro che ormai si vanno sviluppando ad ogni livello. La voce della centralinista che ci dà un numero di telefono si mescola spesso con quella del bambino a cui sta badando, perché il suo posto di lavoro è davanti a un terminale di Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 6 TERZA COLONNA