LA SCOMMESSA DELLA RIFORMA

LA SCOMMESSA DELLA RIFORMA RIPARTE LA BICAMERALE LA SCOMMESSA DELLA RIFORMA Ej ripreso con un certo affanno, dopo la pausa estiva, il lavoro alla Bicamerale. La tabella di marcia concordata all'atto della ripresa prevede la Commissione impegnata per l'arco di un mese nella discussione degli emendamenti presentati a luglio; poi, alla fine di ottobre, si passerà alla votazione del progetto finale (che potrà anche sensibilmente variare dal progetto approvato a giugno). Il testo definitivamente approvato passerà, quindi, all'esame delle due Camere che, nel prossimo novembre, inizieranno la procedura di revisione costituzionale prevista dall'articolo 138. L'ultima parola sarà, infine, data al corpo elettorale per il referendum confermativo. All'inizio di questa seconda fase il percorso si prospetta, dunque, ancora molto lungo e complicato. La prima difficoltà che la Commissione ha dovuto affrontare ha riguardato il numero degli emendamenti (circa 40 mila) presentati sul progetto iniziale. E' stato calcolato che un esame dettagliato di questi emendamenti avrebbe comportato un lavoro di circa due anni. Per superare questo ostacolo preliminare la Commissione ha preliminarmente adottato due accorgimenti: quello di istituire un Comitato ristretto (una sorta di Comitato di redazione) in grado di mettere a punto i testi da sottoporre all'esame dell'organo plenario e quello di porre in votazione non tanto i singoli emendamenti quanto i «princìpi emendativi» generali così da consentire la scelta sulle alternative essenziali (con il conseguente assorbimento di tutti gli emendamenti contrari alla scelta operata). Attraverso questi espedienti l'ingorgo delle proposte emendative (molte chiaramente ispirate a intenti ostruzionistici) dovrebbe essere, alla fine, superato nei tempi programmati. Ma qui entrano in gioco le difficoltà maggiori, che vengono tutte a collegarsi ai punti Enzo Cheli CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Enzo Cheli