«Un codice etico per le discoteche»
Saint-Vincent, il leader del Gruppo Abele al congresso del sindacato locali da ballo Saint-Vincent, il leader del Gruppo Abele al congresso del sindacato locali da ballo «Un codice etico per le discoteche» Don Ciotti: i giovani percepiscono poco i rischi SAINT-VINCENT. «Siamo di fronte ad una generazione di giovani in cui la percezione del rischio è molto bassa, una generazione che schiaccia a fondo il pedale delle emozioni forti». Parole di don Luigi Ciotti. Il fondatore del Gruppo Abele, intervenuto ieri a St-Vincent per il XVIII congresso Silb (il sindacato dei locali da ballo), ha lanciato una proposta che farà discutere: «E' necessario che le discoteche si diano un codice etico di comportamento». Questo perché, secondo don Ciotti, «i gestori delle sale da ballo hanno grandi responsabilità nella formazione dei giovani». Il sacerdote torinese ha invitato gli imprenditori a collaborare con le istituzioni ed i volontari per aiutare i giovani disagiati. E poi ha proposto un «codice etico», aggiungendo: «Bisogna evitare di demonizzare le discoteche, ma è necessario isolare quanti, gestori e altri, si rendono complici dello spaccio di stupefacenti o di abusi nel consumo di alcol». Il presidente del Silb Bruno Cristolbri ha risposto: «Ci sono responsabilità che dobbiamo assumerci come imprenditori. Cercheremo di dimostrare che, al di là dei pregiu¬ dizi, i locali da ballo possono essere una risorsa per la società, l'economia e il turismo». Cristofori ha poi lanciato una proposta provocatoria: «Se il governo applicherà le norme previste si correrà il rischio di burocratizzare in discoteca anche la musica. Da parte nostra riteniamo eccessivo ed oneroso per le aziende quanto previsto da quella nonna a meno che anche per il nostro settore, in questo momento in forte crisi, non vengano introdotti degli incentivi che ci consentano di attrezzarci con le strutture previste dal provvedimento allo studio del Ministero per l'Ambiente». Anche don Ciotti ha sottolineato l'importanza delle discoteche: «Sono un osservatorio privilegiato perché rappresentano l'unico luogo di aggregazione nel quale ci si può confrontare con i giovani. Dobbiamo assolutamente evitare la trappola della demonizzazione». «Il disagio - ha aggiunto - riguarda moltissimi giovani che durante la settimana lavorano o studiano, concentrando il divertimento nel fine settimana. In quest'ottica l'ecstasy è per molti una "fonte di energia" per vivere intensamente il fine set- timana. Dobbiamo regalare ai giovani un divertimento più consapevole». Un rapporto del Censis, illustrato da Massimiliano Pittau, spiega come l'intrattenimento notturno sia un settore in veloce evoluzione: «La percezione del tempo libero è cambiata profondamente. C'è stata una trasformazione di costumi, per cui oggi le spese per il tempo libero non sono più concepite come voluttuarie, ma strettamente attinenti alla qualità della vita». In Italia, secondo il Censis, c'è una disarmonia tra domanda e offerta di intrattenimenti notturni. «Mancano iniziative per le famiglie - ha aggiunto Pittau -, ma sono destinate a crescere». Il settore dei locali notturni, «co¬ losso» economico da 2300 miliardi annui di fatturato, s'interroga sul futuro. Il Silb ha sollecitato nuove norme: «Le attuali regole del gioco sono obsolete e devono essere rinegoziate per riconquistare competitività». Ha risposto l'onorevole Pietro Gasperoni della Commissione Lavoro: «Entro ottobre la Commissione potrebbe cominciare l'esame della nuova legge, che deve valorizzare la musica dal vivo, ridurre l'Iva ed eliminare l'anacronistica tassa sugli spettacoli». Dal Silb sono arrivate altre critiche verso il decreto che, se approvato, fisserebbe per le discoteche limiti di rumorosità di 95 db di media con punte di 103. Il segretario generale dell'Arci Nevio Scalimbeni dà ragione al sindacato: «Significa bloccare tutti i concerti. Il proibizionismo sui decibel darà effetti diseducativi». Il ministro degli Affari Sociali, Livia Turco, ha teso una mano ai gestori: «Le discoteche non possono essere sistematicamente criminalizzate e quindi associate ai problemi dei giovani. Devono però usare bene il potere che hanno sui ragazzi, mandando messaggi positivi. Trovare la giusta collaborazione potrebbe essere di grande vantaggio, per noi e per la discoteca intesa come azienda. Una simile sinergia potrebbe portare anche alla favorevole soluzione di altri problemi, come quello dei decibel». Stefano Sergi Il presidente del Silb Cristofori «Il governo conceda incentivi anche al nostro settore» LE DISCOTECHE IN ITALIA FREQUENTATORI: CIRCA 9 MILIONI L'ANNO FATTURATO 1996 PER I SOLI INGRESSI (DATI SIAE): 2300 MILIARDI IL 70% DEI GIOVANI FREQUENTA LOCALI NOTTURNI Il 54% frequenta una sola discoteca per sera il 34% si sposta di rado da un locale all'altro il 3,3% è -nomade» il 27% chiede prezzi più bassi per l'ingresso il 16,3% vuole la riduzione del costo degli alcolici il 15,2% chiede la posticipazione dell'orario di apertura il 15% vuole un livello sonoro più basso il 47,6% chiede più informazione sul problema droga il 7,8% chiede più libertà per consumatori e spacciatori il 2,6% vuole leggi più dure e repressive
Persone citate: Cristofori, Don Ciotti, Livia Turco, Massimiliano Pittau, Pietro Gasperoni, Pittau, Stefano Sergi
Luoghi citati: Italia, Saint-vincent
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