Onu, Prodi corteggia l'America Latina di Maurizio Molinari

Incontro con 20 ambasciatori per illustrare la linea sul Consiglio di sicurezza Incontro con 20 ambasciatori per illustrare la linea sul Consiglio di sicurezza Onu, Prodi corteggia l'America Latina «La nostra proposta di riforma è nel vostro interesse» ROMA. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha chiesto ai venti ambasciatori latinoamericani in Italia di valutare gli «interessi comuni» rappresentati dalla nostra proposta per la riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Orni. Durante una colazione all'Istituto italolatino americano, Prodi ha inoltre promesso un «forte rilancio dei rapporti con l'Italia» annunciando l'intenzione di rafforzare la nostra presenza economica e di istituire una «rete di Università euro-latinoamericane». L'intervento di Prodi a sostegno della proposta italiana per l'Onu coincide con le serrate trattative in corso al Palazzo di Vetro, dove domani interverrà Lamberto Dini davanti all'Assemblea generale. E sempre domani a New York i Paesi non-allineati si riuniranno per decidere quale posizione prendere sulla riforma in bilico fra le proposte presentate da Italia e Stati Uniti. I voti dell'America Latina potrebbero essere decisivi «ma l'orientamento com- plessivo - dice Ludovico Incisa di Camerana, presidente dell'Istituto italo-latino americano resta incerto». Sebbene il Brasile desideri un seggio permanente ed il Perù sostenga la proposta Usa per far entrare solo Tokyo e Bonn nel Consiglio di Sicurezza, la maggioranza dei latino-americani ancora non si è espressa. Ed è a questi Paesi che ieri Prodi si è rivolto spiegando che «la proposta italiana risponde ad interessi ed aspirazioni comuni», costituendo «un patrimonio per il futuro di tutti». «Non abbiamo mai accettato - ha continuato di fare controproposte solo per il nostro interesse perché teniamo sempre presente il mondo che sarà: un mondo che dovrà essere rappresentato tutto, e non in parte, nel Consiglio di Sicurezza». Prodi ha poi riconosciuto che la riforma «made in Italy» è stata una «battaglia a volte incompresa», augurandosi comunque di trovare consensi a sostegno ad «un disegno nuovo e complessivo» per le Nazioni Unite. In questo contesto il presidente del Consiglio si è detto deciso ad «aggiornare ed affinare i legami con l'America Latina» sulla scia «dei viaggi compiuti nel 1995-1996 dal presidente Scalfaro e dall'allora ministro degli Esteri, Susanna Agnelli, e delle recenti missioni di Veltroni e Lamberto Dini». Per questo Prodi, nella prossima primavera, si recherà «per due volte» in America Latina. «Ci adopereremo - ha detto Prodi - per sollecitare una maggiore partecipazione delle imprese italiane al vostro impressionante sviluppo economico», che ha raggiunto una media continentale del 5 per cento. In particolare Prodi ha due obiettivi: inserire l'Italia nei processi di privatizzazione in corso (come nel settore delle teleco- municazioni) in numerosi Paesi; colmare un'annosa lacuna, favorendo una più incisiva presenza delle nostre banche che, negli ultimi anni, hanno perso terreno a vantaggio dei concorrenti spagnoli, nordamericani e di Hong Kong anche in aree di tradizionale presenza italiana, come l'Argentina ed il Brasile. «L'Italia e l'Europa ha aggiunto - devono riguadagnare spazio e posizioni». Ma l'economia non è tutto. Per questo Palazzo Chigi sposa il progetto di dare vita ad una «rete di Università euro-latino americane», rimproverando all'Europa di aver lasciato agli Stati Uniti la «leadership culturale» in questa regione «latina». Maurizio Molinari II presidente del Consiglio Romano Prodi