Amburgo la destra grida al broglio di Emanuele Novazio
Per Lafontaine la flessione dell'Spd «è dovuta a fattori locali», Kohl ribatte: «E' un segnale nazionale» Amburgo, la destra grida al broglio Per Lafontaine la flessione dell'Spd «è dovuta a fattori locali», Kohl ribatte: «E' un segnale nazionale» Ricorso dei neonazisti eliminati per pochi voti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mentre a Bonn l'Spd respinge imbarazzanti legami ira la sconfitta alle regionali di Amburgo e la politica nazionale del partito, e il cancelliere Kohl vede nel voto di domenica «buone possibilità per la Cdu» alle prossime elezioni generali, la Dvu - il partito neonazista che col 4,97% dei suffragi ha sfiorato l'ingresso nel Parlamento locale - annuncia un clamoroso ricorso. «Sottrazione di voti», denuncia uno dei suoi dirigenti, Bruno Wetzel: il fatto che le prime proiezioni attribuissero al partito il 5,8%, e che alla fine dello spoglio alla Dvu mancassero poche decine di voti per superare la barriera del 5%, è dovuto a «un errato computo dei voti». Almeno 18 mila schede, secondo Wetzel, dovranno essere controllate. Ciucile che, accusa la direzione del partito di estrema destra, sarebbero state considerate «erroneamente nulle». L'accusa di broglio non è formulata chiaramente, ma la sostanza è questa. Ricorsi a parte, il risultato della Dvu resta uno degli elementi di maggior spicco della consultazione di domenica: il partito ha quasi raddoppiato voti e percentuale. Ma soprattutto perché all'interno della piccola galassia nera sono cambiati i rapporti di forza, a svantaggio dei Republikaner e dell'Npd e a vantaggio della Dvu, fondata una decina d'anni fa dall'editore Gerhard Frey. I risultati ufficiali mostrano addirittura un calo di qualche migliaio di voti per la destra neonazista nel suo complesso, rispetto alle elezioni del 1993. Ma confermano che insieme le tre formazioni raggiungono il 7 per cento dei voti. Politicamente più significativo è certamente il fiasco dei socialdemocratici guidati dal borgomastro uscente Henning Voscherau, che ha subito annunciato l'intenzione di non ricandidarsi. Anche se resta il primo partito della città, l'Spd continua a perder voti: il 4,2% rispetto alle elezioni anticipate del '93, quando la perdita rispetto al '91 era stata addirittura di otto punti. Pur guadagnando consensi hi campo nazionale, inoltre, il partito guidato da Oskar Lafontaine perde posizioni nei vari Lànder: è accaduto in tutte le elezioni regionali, dopo il rinnovo del Bundestag. Una prova, secondo Lafontaine, che la sconfitta di Amburgo è da addebitarsi a fattori locali, ma che la strategia nazionale del partito è giusta. Un importante segnale a Bonn arriverà, piuttosto, dalla scelta delle alleanze: il nuovo governo di Amburgo potrebbe influenzare la formazione di un governo a guida socialdemocratica, in caso di vittoria alle elezioni generali dell'autunno 1998; e condizionare la scelta del candidato Spd per la corsa alla Cancelleria. Lafontaine è favorevole a un governo rosso-verde a Bonn, il suo rivale Gerhard Schroeder preferisce una grande coalizione con la Cdu. Ad Amburgo il partito di Helmut Kohl - da 40 anni escluso dal potere - ha subito offerto collaborazione ai socialdemocratici, che sotto la guida di Voscherau avevano preso le distanze dai Verdi, e che dagli ecologisti erano stati aspramente criticati per una campagna elettorale «dominata dal tema populista della lotta alla criminalità». Che la scelta di Voscherau si sia rivelata un boomerang lo sostengono del resto tutti i prin¬ cipali istituti di analisi politica: mettere il tema sicurezza in primo piano ha favorito, oltre alla Dvu, anche la Cdu, tradizionalmente «partito dell'ordine» più dell'Spd. Il risultato delle elezioni di Amburgo non cambierà comunque i rapporti di forza all'interno del Bundesrat, la Camera a rappresentanza regionale alla quale spetta l'ultima parola per la definitiva approvazione delle leggi principali, e nella quale la sinistra è in maggioranza. Anche nel caso di grande coalizione, la Cdu avrebbe soltanto 16 voti «sicuri», mentre l'appoggio dei Verdi consentirà all'Spd di bloccare tutte le leggi sgradite. Emanuele Novazio L'ex sindaco di Amburgo Henning Voscherau insieme al leader nazionale dell'Spd Oskar Lafontaine A destra l'editore Gerhard Frey fondatore della Dvu
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