Vigile spara Uomo muore d'infarto

A Napoli A Napoli Vigile spara Uomo muore d'infarto NAPOLI. La storia è cominciata da una contravvenzione per divieto di sosta ed è finita con un morto. Pasquale Quagliarella, di 53 anni, è deceduto per un infarto mentre veniva portato nel Comando dei Vigili Urbani di Napoli al termine di una rissa, durante la quale un vigile ha sparato in aria due colpi di pistola. Il fatto è accaduto ieri in piazza San Gaetano, a poca distanza da via Tribunali e dalla zona dei Decumani dove è in vigore un provvedimento di traffico limitato. Una pattuglia di vigili urbani stava multando per divieto di sosta in seconda fila un'autovettura, quando è arrivato il proprietario del mezzo, Pasquale Quagliarella, assieme ai suoi due figli, Placido, di 26, e Carmine, di 21. 1 tre, secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, avrebbero aggredito i vigili urbani prima con parole e poi scatenando una rissa. Due guardie municipali, in particolare, sarebbero state malmenate, tanto da dover essere portate in ospedale. Durante la rissa, uno degli agenti della polizia municipale ha estratto la pistola di ordinanza ed ha sparato due colpi in aria, «a scopo intimidatorio» hanno precisato al Comando. Pasquale Quagliarella ed i suoi due figli sono stati bloccati ed accompagnati con l'auto di servizio al Comando dei Vigili Urbani. Durante il tragitto Pasquale Quagliarella è stato colto da un malore improvviso ed è stato accompagnato in ospedale, ma è morto poco dopo. I due vigili urbani sono stati medicati, ad uno di loro, in particolare, i medici hanno riscontrato lesioni guaribili in venti giorni. Placido e Carmine Quagliarella sono stati accusati di lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e sono stati chiusi nel carcere di Poggioreale. Pasquale Quagliarella era un artigiano, da poco più di un anno aveva aperto nella zona di San Gregorio Armeno una bottega dove realizzava pastori per i presepi napoletani. L'uomo, ieri mattina, aveva parcheggiato la sua Ritmo bianca a poca distanza dalla bottega dove si trovava con i suoi due figli. C'era rabbia ieri sera tra i famigliari dell'artigiano. «Lasciateci in pace, andate a chiedere ai vigili cosa è successo, andate a chiedere a loro perché hanno sparato, noi siamo brava gente, lasciate stare questa famiglia, lasciate perdere il nostro dolore». Sono le poche parole pronunciate al citofono del civico 7 di via Abate Minichini, alle spalle della centrale piazza Carlo III a Napoli, dove viveva Pasquale Quagliarella. Una famiglia di gente onesta, dicono nel palazzo. «Sono persone tranquille, soltanto lavoratori. Pasquale era sofferente di cuore e non doveva morire così» dice un vicino. «Erano venuti stamane in negozio per preparare la fiera di ottobre - continua l'uomo -, uno dei vigili era in borghese, gli aveva fatto la multa, poi sono venuti alle mani con uno dei figli di Pasquale: ma sparare due colpi di pistola in questo vicolo largo meno di cinque metri...». [f. m.l

Persone citate: Carmine Quagliarella, Quagliarella

Luoghi citati: Napoli, San Gregorio