Ammazza la figlia di otto anni e si spara

Aveva 40 anni. I corpi ritrovati in un bosco: erano uscite di casa mentre il marito dormiva ancora Aveva 40 anni. I corpi ritrovati in un bosco: erano uscite di casa mentre il marito dormiva ancora Ammazza la figlia di otto anni e si spara Giallo sull'omicidio-suicidio di una donna nel Varesotto MILANO. Qualche riga vergata con calligrafia incerta in due biglietti di commiato e scuse: troppo poco per spiegare l'enormità della tragedia che si è consumata ieri mattina presto nei boschi vicino a Varese. Lei, Liliana Spini, 40 anni, ha estratto dalla borsetta la pistola del marito e l'ha puntata alla testa di sua figlia Debora, 8 anni. Poi ha premuto il grilletto, un colpo solo. Subito dopo ha ripetuto il gesto contro sè stessa. Erano le 11 quando le ha trovate distese sul prato, una accanto all'altra, un escursionista che scendeva da un rifugio di montagna e che ha dato l'allarme avvertendo i carabinieri di Luino. I corpi di madre e figlia erano riversi in uno spiazzo d'erba accanto a un cippo e a una cappella in mezzo ai boschi, ai piedi della montagna, conosciuto come il sacrario dei partigiani di San Martino: un luogo, dice la gente del posto, comune di Duno, difficile da raggiungere se non si conosce. Quindi molto appartato, scelto accuratamente dalla donna per mettere in atto il suo drammatico progetto. Ancora non ci sono spiegazioni a questo omicidio-suicidio. I due messaggi che la donna ha lasciato nell'abitacolo della sua auto, una Fiat Uno, (unica indiscrezione filtrata dallo strettissimo riserbo degli inquirenti) sembra non raccontino nulla dei motivi che hanno spinto Liliana Spini ad uccidersi e a uccidere la figlia in un'assolata domenica mattina di fine estate: un saluto ai familiari più stretti, la richiesta di perdono. «Perdonosu 2 bigliespiegar ha scritto i ma senza il gesto I biglietti sono stati sigillati e sequestrati. II marito della donna, Gino Cesaretto, operaio in una fabbrica di Luino, è stato avvertito dai militari mentre si trovava nella sua abitazione a Grantola, un paesino a pochi chilometri da Varese. L'uomo, che è apparso disperato, è stato sentito a lungo sia dai carabinieri che dal magistrato varesino che si occupa del caso. Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, madre e figlia hanno raggiunto San Martino a bordo della piccola utilitaria nelle prime ore del mattino, lasciando la casa mentre l'uomo ancora dormiva. Una volta arrivate sul posto, sono scese dall'auto, la donna ha estratto l'arma (di proprietà del marito e regolarmente denunciata) dalla borsetta e ha fatto fuoco sulla figlia, poi si è uccisa. A detta dei vicini, la famiglia Cesaretto non aveva mai mostrato segni di disagio o tensione tra i coniugi: un'esistenza tranquilla, decorosa, senza grossi problemi. 1 conoscenti parlano di Liliana Spini come di una donna serena, sana, che non aveva mai dato segno di turbe psichiche. Ma per i carabinieri, finora l'unica spiegazione potrebbe ricercarsi in un momento di grave depressione che l'avrebbe portata compiere il tragico gesto. La notizia dell'omicidio-suicidio l'ultima di una catena davvero impressionante che ha insanguinato l'Italia nelle ultime settimane, da Nord a Sud - è stata resa nota soltanto in serata, dopo che il magistrato ha dato l'autorizzazione, [r. m.l «Perdono» ha scritto su 2 biglietti ma senza spiegare il gesto

Persone citate: Gino Cesaretto

Luoghi citati: Duno, Grantola, Italia, Luino, Milano, Varese