Strozzato per lo sgarbo a una ragazza

11 Chieti, lo scontro tra due gruppi dopo una maxi-festa: 11 persone in stato di fermo Strozzato per lo sgarbo a una ragazza Negata una sigaretta, rissa davanti alla discoteca CHIETI. «Ridatemi mio figlio, ridatemelo, non può essere morto». Al Poliambulatorio di Villa Santa Maria, centro turistico della provincia di Chieti, noto per essere la «patria dei cuochi», è rimasta solo la disperazione di Maria Zaccardi. Urlava, implorava i medici, attaccandosi ai camici bianchi, pregandoli di provare ancora, che non poteva essere così, che suo figlio non poteva averla lasciata. A 22 anni. Ma Sergio, imprenditore edile, al piccolo presidio ospedaliero era arrivato ormai agonizzante. Morirà qualche minuto più tardi per le percosse subite durante una rissa scoppiata tra una decina di giovani di Villa Santa Maria e di Castiglione Messer Marino, un paese limitrofo dove viveva la vittima. Il ragazzo aveva trascorso la notte di sabato in allegria, con gli amici di sempre. Insieme erano andati ad una festa di compleanno. Antonella compiva 18 anni. A Pietraspaccata, un villaggio turistico sul Lago di Bomba, a pochi chilometri da Villa Santa Maria, la festa era cominciata già dal pomeriggio. Era stato preso in affitto uno dei locali del grande complesso e lì centinaia di ragazzi, anche chi Antonella non la conosceva affatto ma che si era comunque autoinvitato, hanno tirato sino a notte fonda. La musica, l'allegria, i tavoli imbanditi, gli striscioni festanti, le effusioni tra coppiette e tanta voglia di vivere. Per Sergio, invece, la luce si è spenta per sempre all'alba di ieri. Sembrava solo uno screzio quello sorto a Pietraspaccata tra i due gruppi di giovani: una ragazza viene «puntata», qualcuno cerca l'approccio; lei si ritrae, una sigaretta negata, e spunta il maschio ferito nell'orgóglio e così gli apprezzamenti si fanno duri. C'è chi prende le difese della giovane, le solite minacce tra i gruppi, ma tutto finisce in pochi attimi e la serata continua. La festa è finita, sono da poco passate le due del mattino. E' ancora presto per rincasare. E allora si bighellona. Ancora in cerca di svaghi in una notte che ormai offre solo strade deserte e saracinesche abbassate. Ad incontrarsi ancora sono solo i due gruppi. Il carosello di auto s'incrocia a Villa Santa Maria, in corso Umberto I, la via dello struscio serale. Avranno pensato che forse c'era ancora da divertirsi, che era arrivata la resa dei conti, e allora si sono affrontati per rivendicare la supremazia del gruppo, per imporre la legge del più forte. Forse non si sono neanche parlati e sono partiti calci e pugni. Una rissa violenta che ha destato dal sonno gli inquilini dei palazzi di corso Umberto. Sergio viene afferrato alla gola in una morsa mortale. Qualcuno lo ha attaccato alle spalle, stringendogli un braccio attorno al collo come una spira. I carabinieri arriva¬ no in fretta e l'urlo delle sirene disperde il manipolo di giovani. Sul selciato rimane solo il corpo esanime di Sergio, che non riprenderà più conoscenza. L'epilogo sembra già scritto, come in un macabro rituale ormai tristemente noto: la corsa al vicino Poliambulatorio, il prodigarsi dei medici che tentano di strappare alla morte una vita che scivola inesorabilmente, il massaggio cardiaco. E quel bip funesto del rianimatore a sentenziare che quella vita non c'è più. Non si sa ancora chi ha ucciso Sergio. E' morto per strangolamento, dice il primo referto dell'anato- mopatologo Ivan Melasecca. Undici giovani sono stati posti in stato di fermo, c'è anche il ragazzo della giovane importunata. Il sostituto procuratore di Lanciano, Giuseppe Falasca, cerca l'assassino. Sarà incriminato di omicidio volontario. Roberto Ettorre La vittima è rimasta a terra in agonia mentre l'arrivo dei carabinieri disperdeva la piccola folla che si era raccolta per il «regolamento di conti» All'ospedale esplode la disperazione della madre che implora i medici: «Ridatemi mio figlio, ridatemelo Non può esser morto in quel modo» Il locale davanti al quale è avvenuta la rissa mortale, l'altra notte, in un piccolo centro della provincia di Chieti

Persone citate: Giuseppe Falasca, Ivan Melasecca, Maria Zaccardi, Roberto Ettorre