Romiti non si deve abbassare la guardia

Romiti: non si deve abbassare la guardia Romiti: non si deve abbassare la guardia Fossa a Rifondazione, grave responsabilità se c'è la crisi ministro dell'Interno Giorgio Napolitano, altri ministri, il presidente della Camera Luciano Violante, i presidenti delle commissioni parlamentari antimafia e servizi segreti Ottaviano Del Turco e Franco Frattini. La presenza di questi ospiti impone eccezionali misure di vigilanza. Ma durante il convegno non viene dimenticato che, come dice Romiti, «l'ostacolo oggettivamente più duro al decollo economico del Mezzogiorno» è «la criminalità organizzata». Crotone ricorda il dramma della delinquenza al Sud. E anche per questo motivo bisogna rimboccarsi le maniche per stimolare lo sviluppo: «Dobbiamo cercare di interrompere l'afflusso di giovani nelle file della ma¬ novalanza criminale», offrendo «alternative forti, credibili, attraenti». Lavoro che manca, investimenti che devono decollare, risanamento del bilancio pubblico da completare: c'è molto da fare. E il presidente della Confindustria Giorgio Fossa fa presente, alludendo a Rifondazione comunista di Fausto Bertinotti, che «grave sarà la responsabilità di quel partito che preferirà una crisi di. governo pur di ottenere qualche effimero vantaggio elettorale». E «altrettanto grave sarebbe se il governo rinunciasse alle esigenze di risanamento e di rilancio del Paese in nome di una vuota stabilità». Romiti invita il governo a impegnarsi per valorizzare le potenzialità dell'Italia e tutte le sue energie: e se Liquidazioni d'oro e condizioni agevolate per i magistrati a riposo L'ex magistrato Filippo Verde lo farà, dice il presidente della Fiat, «noi saremo al suo fianco». Da Crotone il governo di Romano Prodi ottiene quindi il contributo degli imprenditori per gli ulteriori sforzi che saranno necessari per rendere più competitiva e più efficiente l'economia italiana. «Noi - afferma Fossa non abbiamo posizioni preconcetto a favore o contro qualsiasi governo. Noi giudichiamo i fatti. Oggi il Paese ha fatto un grosso sforzo per il riequilibrio della finanza pubblica e si appresta a essere giudicato dai partner europei in vista della partecipazione all'euro». Romiti si dichiara «il primo» ad ammettere che il governo ha ottenuto risultati «veramente rilevanti» nella riduzione del deficit, nel controllo dell'inflazione, nella stabilizzazione del cambio. Tuttavia Romiti avrebbe preferito che il governo non avesse anteposto gli interventi rigorosi «sul piano fiscale e monetario» alle iniziative di sostegno per «sviluppo e occupazione». Il presidente della Fiat è convinto infatti che era possibile lavorare sui due fronti contemporaneamente, senza sminuire la lotta all'inflazione e senza allontanarsi dall'obiettivo dell'adesione all'euro. «Ma oggi siamo al giorno in cui siamo» e bisogna guardare avanti non illudendosi che «calando la tensione» sui problemi della finanza pubblica «sviluppo e occupazione vengano da sé. Ecco perché serve ancora la massima determinazione: la tensione «dovremo mantenerla molto alta, dando la priorità, dopo la Finanziaria, ai problemi dello sviluppo». Un'esortazione che Violante, esponente del pds, il maggiore partito di governo, condivide: nonostante i segnali positivi, anche per lui c'è il rischio che «l'Italia si sieda». Per evitarlo, servono «uno Stato snello», cioè con leggi più semplici, e «regole certe».

Persone citate: Fausto Bertinotti, Filippo Verde, Franco Frattini, Giorgio Fossa, Giorgio Napolitano, Luciano Violante, Ottaviano Del Turco, Romano Prodi, Romiti

Luoghi citati: Crotone, Italia