STATO SOCIALE Bertinotti: non cambio idea di R. Ipp.

STATO SOCIALE STATO SOCIALE «La possibilità che il costo del denaro diminuisca è ovviamente positiva. Il governatore dà un incoraggiamento e conferma quanto ha detto la Confindustria: esiste lo spazio per la riduzione dei tassi di interesse. Ma viene sottaciuto che è pari a cinque punti il tasso reale a breve, cioè la differenza fra il tasso di sconto (che è fissato al 6,5%) e l'inflazione (che è arrivata all'1,5%)»-. E cosa vi preoccupa? «Con un tasso reale praticato alle imprese pari al 5%, gli investimenti sono frenati o addirittura bloccati: insomma non si l'anno. Questo è il vero problema». Però l'economia italiana dà segni di ripresa. «Una ripresa senza investimenti non è ripresa. In Italia manca completamente la ripresa degli investimenti che non partono perché c'è incertezza. Se il governatore non abbassa il tasso di sconto, il costo del denaro continua a rimanere troppo alto. La situazione è paradossale: più scende l'inflazione e più sale il costo reale del denaro». Quindi non prende atto che Fazio parla di possibile riduzione del tasso di sconto? «La decisione di ridurlo ancora non c'è. Insisto nel dire che gli annunci non bastano. C'è un'aspettativa, ma la scelta di investire non viene effettuata sulla base di un'aspettativa. E dobbiamo ricordarci che la scelta di investire sconta sempre il rischio di mercato e perciò non può legarsi ad altre alee». Questo messaggio è stato lanciato mentre stanno per essere diffusi i dati sull'inflazione a settembre. «Sicuramente i dati che saranno resi noti lunedì testimonieranno ancora il contenimento del costo della vita. La vera attesa però a questo punto riguarda la Finanziaria '98 che dovrà essere varata entro la fine del mese e che dovrà contenere misure rigorose e strutturali. Per la riforma dello Stato sociale, le cui trattative devono arrivare alla conclusione, non è importante l'effetto sul bilancio del prossimo anno ma il riequilibrio di lunga durata». [r. ipp.]

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