LA GAMBA IN PIU' DELL'ULIVO di Sergio Romano
LA GAMBA LA GAMBA IN PIÙ' DELL'ULIVO IL sindacato, dunque, non è sceso in piazza per difendere il potere d'acquisto, il diritto al lavoro, lo Stato previdenziale o, come negli Anni Ottanta, la scala mobile e il punto di contingenza. Si è «mobilitato», come usa dire in queste circostanze, per difendere i «valori». Nell'intervista che Sergio Cofferati ha dato al «SoIe-24 Ore» alla vigilia della grande manifestazione di ieri la parola «valori» è stata pronunciata tre volte. Sembra di comprendere che essi sono la coesione sociale e la solidarietà, vale a dire i due principali ingredienti di cui si compone oggi, per una parte del Paese, l'unità nazionale. Le bravate della Lega hanno avuto, nelle grandi manifestazioni di Milano e Venezia, soltanto una parte occasionale. Lo stesso Cofferati, nella sua intervista, ha dichiarato: «Non abbiamo attaccato un partito, abbiamo riproposto i nostri valori». Traduco in altre parole. Non siamo un'organizzazione di parte e non rappresentiamo interessi di categoria, anche se può accaderci, nella nostra attività corrente, di negoziare il rinnovo di un contratto di lavoro. Siamo una grande istituzione, investita di un compito che trascende la funzione dei singoli partiti politici. Per una larga parte del Paese questa pretesa è apparentemente legittima. «L'Unità» pubblica una lunga lista di «intellettuali, accademici ed esponenti del mondo della cultura e delle arti» che hanno aderito alla «manifestazione nazionale» di Milano e Venezia. Il «Corriere della Sera» ha pubblicato un comunicato della propria Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) in cui si legge che «un Sergio Romano CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA
Persone citate: Cofferati, Sergio Cofferati
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