«Diana aspettava un figlio da Dodi» di Enrico Benedetto
In agonia lo disse a un medico, anche la cognata Sarah sapeva. Amnesia per la guardia del corpo In agonia lo disse a un medico, anche la cognata Sarah sapeva. Amnesia per la guardia del corpo «Diana aspettava un figlio da Dodi» Il «Time» rilancia le voci su una sua gravidanza PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Diana stava per ridiventare mamma. Era all'inizio, la gravidanza. Sei settimane appena. E nell'aprile '98 Dodi sarebbe diventato padre. Dopo il matrimonio - in programma, secondo indiscrezioni, per l'autunno - e il trasloco a Parigi, i coniugi Al Fayed sapevano, quella sera, che un figlio doveva coronare la loro love story. Nella «Mercedes 280» muore, con Diana e Dodi, anche il sogno di fondare insieme una famiglia. La notizia clamorosa, per le centinaia tra reporter e fotografi che ieri assediavano speranzosi l'ospedale parigino «La Pitié-Salpetrière» era attesa da Trevor Rees-Jones, il «gorilla» a cui dopo una degenza trisettimanale il giudice Hervé Stephan aveva infine accesso. Guadagnare qualche metro nella ressa, che fatica. Per avvicinarsi oltremisura sono persino volate parole grosse e qualche scapaccione. Per scoprire, in definitiva, che lo chauffeur fa lo smemorato e lo scoop arriva d'oltreoceano. E' il settimanale «Time» a scrivere che nel '98 un fratello o una sorellina attendeva il principe Harry. La fonte è francese. Un medico, anonimo, dello staff che soccorse Diana in agonia sostiene che Lady Di mormorò: «Attenzione, sono incinta» indicando il ventre. Secondo riscontro attendibile: Sarah Ferguson. E' a lei che Diana confidò per prima la gioia di aspettare un nuovo figlio. Amiche, poi compagne nei drammi familiari e nelle avventure extraconiugali, Diana & Sarah festeggiarono assieme la magica sorpresa. Nell'imbarazzo, la Duchessa di York fa ora rispondere al suo entourage: «No comment». Ma già spuntano altri amici che «sapevano». Non si può dire che la rivelazio¬ ne sia inedita. Circolarono voci fin dai primi giorni. Al punto che la direzione sanitaria negò esistesse una «lettera confidenziale» in materia per le due famiglie in cui il nosocomio le informava della tragica circostanza. Ma le indiscrezioni continuarono. Le smentita non faceva altro che rinfocolarle. Solo nell'ultima settimana erano parse in calo. L'autorevolezza di «Time» riapre però il caso. L'establisment britannico ha ammesso ieri l'autopsia su Diana. Rifiutando però, come Buckingham Palace, di evocare un'eventuale, futura maternità. E tuttavia, a Parigi come oltre Manica, l'annuncio sembra resuscitare portandola al diapason un'emozione popolare mai spentasi per davvero malgrado la tragedia scolori ormai nel tempo. Aggiungiamo l'anello da fidanzamento che Dodi Al Fayed comprò nel pomeriggio per Diana in Place Vendòme e la romantica cena (in teoria, i paparazzi imperversavano già fuori dal Ritz): ci si può forse convincere che, complice la prole in arrivo, non era un giorno come gli altri. Attimi, ore decisive per lanciarsi insieme nel new start, una Vita Nova lontana da Carlo che dimenticasse la revanche per scoprire tenerezza e amore coniugale. L'immagine è da santino, troppo devozionale per essere vera... però la corroborano le diverse ricostruzioni. Uno dopo l'altro, i tasselli compongono ormai un quadro abbastanza nitido. Nondimeno, la zona d'ombra è tuttora assai ampia. La memoria di Trevor ReesJones vacilla. Ha parlato una mezz'ora con Stephan prima che la spossatezza avesse la meglio sulla sua fragile convalescenza. Come temevano i sanitari, i ricordi sono lacunosi. Un «buco nero» da choc o anestesia ha ingoiato i secondi chiave, quelli del tunnel. La miste riosa Uno? Non sa rispondere, la guardia del corpo. E se i fotografi propiziarono o meno l'incidente, gli investigatori dovranno chiederglielo nei prossimi colloqui, sperando che la guarigione «fissi» reminescenze ancor vaghe. Sappiamo fin da ora, tuttavia, che Henri Paul - l'autista sui cui funerali, oggi, veglieranno 80 flic - «non era alticcio» e la sua guida gli parve, come sempre, «sicura». Dettaglio finale, la Mercedes correva nella notte verso l'hotel particulier di Al Fayed. Nessuna destinazione misteriosa: solo il volersi ritrovare at home per essere felici al riparo dai flash. Enrico Benedetto Trevor Rees-jones. In alto, candele e fiori sul luogo dell'incidente
Luoghi citati: Parigi
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