Mister Cnn salvadanaio dell'Onu di Andrea Di Robilant

Poi Turner si presenta in tv: «Ho agito d'impulso, come chi si compera un'auto nuova» Poi Turner si presenta in tv: «Ho agito d'impulso, come chi si compera un'auto nuova» Mister Cnn salvadanaio dell'Orni Regala 1700 miliardi dovuti dagli Usa WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Ho agito d'impulso, come chi si compera un'auto nuova». Così Ted Turner, fondatore della Cnn e marito di Jane Fonda, spiega la sua ultima spacconata: un miliardo di dollari in regalo alle Nazioni Unite. Più di mille e settecento miliardi di lire. Turner ha annunciato il suo dono durante una serata di gala in suo onore a New York dov'era presente anche il solitamente impassibile segretario generale dell'Olili, Kofi Annan. Il progetto prevede la creazione di una fondazione legata alle Nazioni Unite, alla quale Turner verserà 100 milioni di dollari ogni anno per i prossimi dieci anni. Subilo dopo l'annuncio si è presentato negli studi della Cnn ancora in smoking, con la cravatta nera storta e gli occhi che gli brillavano, per commentare il suo gesto in diretta davanti a milioni di telespettatori. Larry King, l'intervistatore, gli ha chiesto come si sentiva: «Mi sento benissimo! Come ci si sente quando si dà un biglietto da dieci dollari a un barbone per strada, lì poi non è mica un gesto così incredibili;: dopotutto mi rimangono ancora due miliardi di dollari». Ne aveva parlato prima con Jane Fonda? «Sì, glielo avevo detto due giorni fa nella nostra stanza d'albergo», lì come aveva reagito sua moglie? «Le sono venute le lacrime agli occhi. Mi ha detto che era fiera di avermi sposato. Dio, non sono mai stato così l'elice!». Il regalo di Turner è una manna per le Nazioni Unite, che faticano sempre di più a coprire i loro costi e che molti, specie negli Stati Uniti, considerano una grande burocrazia dispendiosa e inefficace. Ma i soldi del magnate di Atlanta non andranno a co¬ prire spese amministrative: saranno mirati per finanziare aiuti ai rifugiati, operazioni di sminamento e programmi di prevenzione sanitaria. «I miei dollari andranno ai poveri della Terra, a quelli che più ne hanno bisogno», ha detto Turner alla Cnn, inframmezzando le sue spiegazioni con esempi di generosità tratti piuttosto liberamente dalla Bibbia. Molti vedono la sua donazione come uno schiaffo morale al Congresso americano. La somma che Turner intende regalare all'Orni equivale grosso modo all'intero ammontare di arretrati che gli Stati Uniti devono alle Nazioni Unite. Il Congresso pare adesso disposto a pagare il debito, ma solo a condizione che le Nazioni Unite accettino di riformare c snellire drasticamente le proprie attività. E non è detto che al Palazzo di vetro siano disposti a sottostare a questo diktat. L'amministrazione Clinton spera di arrivare ad un compromesso entro la fine dell'anno. Turner precisa che il suo regalo «non significa affatto che gli Stati Uniti non devono più pagare quello che devono: gli arretrati americani servono a coprire le spese amministrative». Turner spera anche di scuotere le coscienze degli arci-miliardari, c; di ridare slancio ella grande tradizione filantropica americana, che a suo avviso ha perso molto del suo smalto in questi anni. I nuovi ricchi, gli uomini che hanno accumulato immense fortune con la Rivoluzione informatica non danno abbastanza. E non è possibile che da Bill Gates (che per la verità ha già dato mezzo miliardo di dollari) in giù gli uomini e le donne più ricchi d'America si sentano già sulle spine. «Se sei ricco sta pur sicuro che ti chiamerò presto», ha avvertito Turner dal piccolo scher¬ mo, auto-proclamandosi gran lobbista per la maxi-filantropia. E' ancora presto, ovviamente, per dire quanti risponderanno al suo appello. Con l'offerta di un miliardo di dollari all'Onu Turner ha spinto la filantropia in un mondo nuovo, del tutto inesplorato. E non è affatto detto che altri lo seguiranno. Turner, 58 anni, ha un bel dire che gli rimangono «ancora due miliardi di dollari»: in un colpo solo si è sbarazzato di un terzo della sua fortuna. L'anno scorso fece l'affare della vita vendendo la Turner Broadcasting System (proprietaria della Cnn) alla Time-Warner, e diventando il numero due del nuovo colosso. La sua fortuna era composta quasi interamente di azioni della Time-Warner, valutate dopo la fusione a 2,2 miliardi di dollari. In nove mesi il valore di quelle azioni è cresciuto del 50 per cento, arrivando a 3,3 miliardi di dollari. «In realtà il mio gesto ò poca roba», ha detto sogghignando alla Cnn. «I guadagni di nove mesi. Adesso mi ritrovo dov'ero l'anno scorso. Mentre il mondo è parecchio più ricco di prima». Unico rammarico: contava di entrare nella lista dei 25 americani più ricchi quest'anno, e invece, per aver «agito d'impulso, mi sono spinto da solo più in giù». Andrea di Robilant L'editore miliardario Ted Turner con la moglie Jane Fonda L'editore miliardario Ted Turner con la moglie Jane Fonda

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