Scontro aperto sull'Authority Tlc

Si delinea l'azionariato Telecom con i «sì» di Imi e Credit. Trattativa in corso anche con At&t Si delinea l'azionariato Telecom con i «sì» di Imi e Credit. Trattativa in corso anche con At&t Scontro aperto sull'Authority Tic Ditti in campo con Napoli contro Torino VENEZIA. Napoli? Torino? Chi la spunterà per la sede dell'Authority per le comunicazioni? Il ministro delle Poste Antonio Maccanico si rifiuta di entrare nel contenzioso («Questo - dice non è totocalcio, il governo sta valutando le varie candidature») ma il suo collega agli Esteri Lamberto Dini (come, del resto, una pattuglia di senatori di An) tifa apertamente per Napoli: «E' una città ideale», spiega, attirandosi le ire del leghista Borghezio («Napoli è nota per la pizza, tutta l'Europa preferisce Torino»). La patata diventa sempre più bollente e lì per lì sembra mandare in secondo piano persino la maxi-privatizzazione di Telecom che, ormai, è alle porte. Ieri il consiglio dell'Imi ha deciso di partecipare: ci sarà anche l'istituto nel nocciolo duro di Telecom. E così, mentre giorno dopo giorno si va delineando l'assetto azionario della società privatizzata (prima dell'Imi avevano già dichiarato la loro disponibilità la Comit, il Credit che ha deliberato ieri l'acquisto dello 0,7 per cento, If"il, Montepaschi, Sanpaolo di Torino), si avvicinano le scadenze della maxioperazionc pre- vista per ottobre con la fissazione del prezzo il giorno 25. Ieri da Venezia, nel tradizionale incontro organizzato da Reseau sulle telecomunicazioni, molti dei protagonisti della vicenda, dall'amministratore delegato di Telecom Tomaso Tommasi di Vignano al ministro delle Poste Antonio Maccanico, hanno fatto il punto della privatizzazione. Questione di giorni, ormai. Le sessanta banche che formano il supersindacato di collocamento sono già al lavoro (da lunedì) per individuare la dimensione ottimale dell'offerta e il Tesoro (insieme ai global coordinators Mediobanca e Bzw) ha già fissato il calendario di massima della privatizzazione: avvio il 22 settembre delle pratiche per la pubblicazione del prospetto presso Consob e Sec, pre-marketing nelle due settimane successive, definizione (indicativamente il 4 ottobre) della dimensione dell'offerta, raccolta delle adesioni, roadshow e infine (si spera il 25 ottobre) l'annuncio del prezzo. E se i contatti con i potenziali investitori sono già in corso, ieri a Venezia Maccanico ha confermato che le risposte dagli inte- ressati sono attese per il 22 settembre ma che difficilmente si potrà rilevare meno dell'1,5% del capitale: una risposta, questa, a chi (come la Cariplo) aveva definito troppo elevato (e oneroso) l'impegno per un 1,5% in Telecom. Riflettori accesi, al convegno di Reseau, sulla madre di tutte le privatizzazioni. Inevitabile. Ma dalla tribuna veneziana Tommasi di Vignano e Maccanico hanno voluto chiarire altre questioni aperte. L'assetto della Sirti e lo scambio azionario tra Telecom e AU, per esempio. «Non ci sarà nessuna operazione su Sirti prima del collocamento sul mercato delle azioni Telecom ed escludo operazioni che coinvolgano l'Italtel», ha spiegato l'amministratore delegato Telecom. E su AU: «La dimensione di un eventuale ingresso di Att nell'azionariato stabile di Telecom Italia è in corso di valutazione in queste ore con il Tesoro e con gli advi- sor ma non si sta ragionando, comunque, su quote come quelle dell'8% di Deutsche Telekom in France Telecom». Postilla di Maccanico: «Non ò ancora stato deciso se l'Att dovrà acquistare almeno 1' 1,5% ma ritengo difficile andar sotto questa soglia e in ogni caso lo scambio azionario con gli americani sarà su un piano di reciprocità». E l'avvio del Dect: basterà, per far partire il servizio, la divisione contabile da Telecom oppure dovrà essere costituita (come vorrebbe il commissario europeo Karel vnn Miert.) una società ad hoc? Tommasi di Vignano si preoccupa degli investimenti fatti («A fine anno avremo investito 800 miliardi nel Dect in 30 città e il blocco ci sta effettivamente creando problemi») ma si dice certo, alla fine, «di non dover creare società ad hoc». 11 ministro Maccanico, da parte sua, getta acqua sul fuoco e assicura «una decisione in tempi rapidi». [r. e. s.] Maccanico sulla sede: «Non è Totocalcio» Pronta la normativa per il decollo del Dect L'amministratore delegato della Telecom Italia Tomaso Tommasi di Vignano